BARBARA APICELLA
Cronaca

Allarme amici animali, cibo e veterinario: cane e gatto sono un lusso

Manca una sanità pubblica e con la crisi economica molti padroni non riescono più a pagare le spese e sono costretti a cederli

Cane e gatto

Monza, 12 ottobre 2022 -  Caro animale , nel senso economico del termine. Quanto costa mantenere sano e in buona salute il proprio cane o gatto, e quanti soldi deve sborsare il proprietario quando il suo animale si ammala o necessita di un intervento in urgenza? Nota dolente per le tasche di tanti brianzoli quando si tratta di cure veterinarie. Così che adottare un animale sta diventando una gioia che non tutti possono permettersi. Non a caso tra le più frequenti motivazioni di cessione c’è quella di non riuscire più a sostenere le spese di gestione della salute e del benessere dell’animale. Un problema molto diffuso come spiega Barbara Zizza, referente Leidaa (Lega italiana difesa animali e ambiente).

"In Italia non esiste un sistema di sanità pubblica per gli animali – spiega –. È tutto a pagamento. E naturalmente i costi variano a seconda della gravità di un ipotetico intervento e anche in base alla taglia dell’animale. Gli interventi più onerosi sono quasi sempre quelli di tipo ortopedico che arrivano anche a superare diverse migliaia di euro. Quando poi ci sono ricoveri in regime di pronto soccorso i prezzi lievitano. Spesso in questi casi bisogna decidere se intervenire oppure no nell’arco di pochi minuti, con famiglie che devono fare i conti col proprio budget ma anche con il grande amore che li lega al proprio animale. Personalmente mi è capitato di aver dovuto portare il mio cane in orario di pronto soccorso e di aver pagato una semplice visita più del doppio di quella eseguita in orario di ambulatorio". Ma la nota dolente arriva anche quando bisogna andare in farmacia per acquistare farmaci ad uso animale: "Anche in quel caso è un salasso. Non è ammissibile che un farmaco veterinario costi anche più del triplo rispetto al farmaco per l’uomo con lo stesso principio". Così che, soprattutto per la pandemia e ora la crisi economica, tante persone si sono ritrovate nelle condizioni di non riuscire più a pagare il veterinario.

"Nota a parte le cessioni dei cani che sono stati adottati con leggerezza durante la pandemia, invogliati dalla possibilità di poter uscire. Poi tornati alla normalità sono diventati un peso e restituiti alle stesse associazioni". Ma c’è chi cede perché non riesce a sostenere le spese economiche di pappa e veterinario. " Non condivido certamente la scelta di cedere il proprio animale domestico. Loro fanno parte della famiglia. In certi casi, però, bisogna ammettere che la necessità della cessione è purtroppo effettivamente reale. Ricordo il caso di una famiglia a cui avevano preventivato 2.500 euro per far operare il cane alla zampa: non aveva quella somma e si è rivolta a Leidaa. Abbiamo fatto visitare il cane dai nostri veterinari di fiducia che dopo averlo sottoposto a una semplice lastra non hanno ritenuto opportuno sottoporlo a un intervento non risolutivo. La famiglia, alla fine, ha dovuto sborsare solo i 40 euro della visita. Quando una famiglia si rivolge alla nostra associazione perché in difficoltà a pagare cerchiamo di trovare insieme una soluzione per non arrivare in alcuni casi alla decisione più brutta: la cessione. Purtroppo, come in tutte le professioni, esistono anche alcuni veterinari che antepongono il budget alla salute dell’animale. Certamente portare avanti una clinica o un ambulatorio impongono costi notevoli, ma quando si tratta della salute degli animali bisognerebbe anteporre l’amore prima di tutto il resto". Da qui la richiesta della Leidaa: "Poter inserire il proprio animale domestico nello Stato di famiglia, affinché non solo si riescano a detrarre maggiormente le spese ma avere anche cliniche mutuabili specialmente per aiutare le persone a basso reddito".