COGLIATE – Chiamano sempre alla stessa ora, dopo le 19. Lo stesso stratagemma: un messaggio, apparentemente con la chat della banca. E fanno la stessa richiesta: avvertono che è in corso un tentativo di truffa, qualcuno sta effettuando un bonifico dal conto del malcapitato, di solito in un Paese estero.
Gettando il cliente nel panico. Ma offrendogli una possibilità per difendersi: telefonare immediatamente a un numero, che è poi sempre apparentemente quello del servizio clienti della banca in questione e, una volta che la potenziale vittima ha abboccato, una voce molto professionale, che si presenta come quella di un addetto della filiale di fiducia, gli illustra il sistema escogitato dall’istituto di credito per non vedersi sottrarre tutti i soldi depositati: effettuare un bonifico di prova col proprio nome nella causale che annullerà immediatamente tutte le operazioni truffaldine. Non è vero. Se il malcapitato abbocca, il gioco è fatto. E quando se ne renderà conto, sarà sarà troppo tardi, perché il tempo a disposizione per annullare l’operazione scade alle 20, di solito pochi minuti dopo il termine di tutte le operazioni. Ovviamente, non è un caso.
È accaduto a un correntista di Monza qualche giorno fa. È accaduto di nuovo, un paio di giorni più tardi, a un altro correntista di Cogliate. Si chiama Marco Santino Carretta, è pensionato e per giunta invalido. Con un conto corrente tutt’altro che florido. “In banca – ammette - avevo poco più di tremila euro, avevo chiesto proprio un prestito di recente. Dopo una vita come direttore di un negozio, quest’ultimo è fallito. Mi sono riciclato come camionista, fino a quando ho avuto seri problemi di salute che mi hanno reso invalido al 75%... Insomma, non me la passavo certo bene”.
Una vittima ideale per truffatori senza scrupoli. “Quando sono stato contattato da questo fino operatore mi sono spaventato, la minaccia era di perdere anche i pochi soldi che avevo. E per impedirlo, ho fatto il bonifico richiesto: ci sono cascato anche perché il truffatore ha dimostrato di sapere tutto di me, il mio nome e cognome, dove abitavo, ha recitato anche i numeri del mio conto corrente. Gli ho creduto”. La frittata ormai era fatta, i soldi si sono volatilizzati in un attimo (2.490 euro).
Annullare l’operazione non era più possibile. “Il giorno dopo sono andato in banca a protestare e a presentare denuncia dai carabinieri”. “Pochi giorni dopo, ho ricevuto un altro messaggio simile, questa volta mi chiedeva di confermare la prenotazione in un hotel di Amsterdam in cui non ero mai stato né intendevo andare. Ancora una volta, avrei dovuto bloccare un bonifico da quasi 5mila euro con lo stesso sistema, solo che stavolta non ho abboccato”. E poi una riflessione. “Mi chiedo perché la mia banca, vedendo questi strani movimenti, non abbia bloccato lei stessa tutto. Mi auguro che ci sia il modo di essere rimborsato dei miei risparmi”.