Monza – A Monza si respira l’aria peggiore di tutta la Lombardia. La sentenza arriva dall’ultimo report “Mal’Aria” di Legambiente. Nei capoluoghi della pianura lombarda le concentrazioni medie di Pm10 misurata dal 1° gennaio al 7 febbraio si sono mantenute ben al di sopra della soglia di legge per la concentrazione media annua (40 microgrammi al metro cubo): peggio di tutte Monza, che nelle centraline urbane di via Machiavelli e nel Parco fanno misurare un valore medio di 59,8 microgrammi al metro cubo. A seguire Cremona, Brescia, Bergamo e Mantova e Milano.
"Lo ripetiamo dal 2019", sbotta Cruciano “Nuccio" Nasca, promotore del Comitato aria pulita Monza. Il 4 marzo scorso l’associazione, nel suo piccolo, aveva dato il via alla seconda indagine puntuale dell’aria, con 28 campionatori collocati in numerosi angoli della città e poi analizzati insieme a quelli dell’Associazione Cittadini per l’aria di Milano, da un apposito centro di Bruxelles. Già in quel caso era risultato che via Cavallotti, via Manzoni, viale Romagna e via Taccona sono le strade monzesi “da bollino rosso” per l’aria più inquinata della città da biossido di azoto (NO2).
A seguire, la riflessione con esperti dell’Arpa Lombardia e pneumologi che non potevano che confermare. "Ad oggi chiediamo al sindaco, primo responsabile della salute dei cittadini – dice Nasca – quali controlli e sanzioni sono stati svolti in questi giorni per verificare il rispetto dei divieti di circolazione per i mezzi Euro e Euro 1, se le auto sono effettivamente oggetto di revisione. Senza sanzioni non si dà un’indicazione certa".
Per il biossido di azoto (No2) il Decreto Legislativo 150/2010 stabilisce, per la protezione della salute umana un valore limite orario di 200 milligrammi al metro cubo, da non superare più di 18 volte all’anno e un valore limite annuale di 40 milligrammi al metro cubo. Le 5 vie segnalate registravano una media annuale da 40,5 in viale Romagna a 45,5 in via Manzoni. Ma 25 campionatori su 28 registravano medie mensili ben superiori a 40. Appena sotto, via Monte Bisbino 12 (38,7), via Santa Maddalena 7 (39,8) e via Raiberti (39,8). Preoccupati anche gli abitanti del quartiere Sant’Albino che pur essendo periferico, registra valori mensili superiori a 40 microgrammi.
Qualcuno aveva obiettato che lo studio era dilettantistico, fatto da un’associazione, ma il rapporto di Legambiente dei giorni scorsi che invece misura il Pm10, cioè le polveri sottili, indica Monza al secondo posto dopo Bergamo e Brescia per giorni in cui i valori oltrepassano la soglia di tossicità acuta (50 microgrammi al metro cubo). La percezione dei cittadini conferma la “Mal’Aria": a Monza non si può più aprire la finestra. "Abito a San Rocco – racconta Lorenzo Villa, attivo nella Consulta di quartiere –, oggi piove, ma è pioggia sporca che deposita sul balcone un alone nero. Il nostro quartiere è attraversato da tangenziali e traffico pesante. Ho perso l’abitudine di arieggiare la casa. Da un po’ al mattino faccio circolare l’aria con le tapparelle abbassate per non far entrare polvere e sostanze inquinanti".