Desio (Monza Brianza), 1 aprile 2015 - Un curriculum criminale di tutto rispetto: furti in appartamenti e negozi, bancomat fatti saltare in aria, risse, possesso illecito di armi. E da dicembre era un fantasma, per sfuggire a una pena di quattro anni, sette mesi e 15 giorni in carcere. Ma ora Luca Luce, 38 anni, di origini pugliesi, considerato il capo della «Banda dell’Isola», è dietro le sbarre. La polizia lo ha acciuffato a Desio.
A tradirlo è stato il suo attaccamento alla famiglia: durante la settimana stava rintanato a Desio nel suo rifugio personale, mentre nel weekend smetteva i panni del latitante e si dedicava alla moglie e ai tre figli (residenti nel quartiere Isola di Milano).
Non rinunciava alle vacanze al mare o in montagna con la famiglia e in più si era accordato telefonicamente col padre per andare a visitare uno zio in ospedale. Questo è stato il suo passo falso: il telefono del padre, anche lui pregiudicato, era sotto il controllo degli investigatori, che hanno così carpito dalla conversazione il luogo e l’ora esatta dell’appuntamento per recarsi insieme in ospedale. La polizia si è quindi presentata all’incontro, bloccando Luce.