
Protesta nel cantiere
Monza, 12 settembre 2015 - Non c'è pace per il cantiere dell’asilo nido comunale di via Monviso. Proprio quando la conclusione dei lavori sembrava a un passo, ieri mattina hanno incrociato le braccia i muratori della ditta che ha in subappalto i lavori di costruzione (con loro per solidarietà anche quelli delle altre imprese subappaltatrici impegnate nel cantiere).
Una ventina di addetti della Italcostruzioni Generali di Milano che da diversi mesi non ricevono lo stipendio. "Da giugno non vediamo un euro. La ditta che ha i lavori in appalto non paga e la Italcostruzioni non ci può versare gli stipendi. Se non verremo pagati non lavoreremo nemmeno lunedì", racconta il geometra Carmelo Accomando, ieri con i muratori davanti ai cancelli del cantiere. Una ricostruzione dei fatti respinta fermamente dalla ditta che ha avuto in appalto i lavori dal Comune, la Libra di Figline Valdarno (Firenze). "Noi abbiamo pagato regolarmente quanto dovuto alla Italcostruzioni come a tutte le altre imprese subappaltatrici che infatti non si sono lamentate. Noi abbiamo ricevuto regolarmente i pagamenti dal Comune e altrettanto regolarmente abbiamo pagato i subappaltatori. Il blocco del cantiere a 10 giorni dalla consegna per noi è un danno enorme. Posso dirle solo una cosa: io l’opera la consegnerò nei tempi previsti", spiega Mario Chiaretti, amministratore della Libra.
Ma questo, quando sarebbero dovuti mancare solo 10 giorni alla fine dell’opera, è solo l’ultimo colpo di scena sulla strada che sta portando alla costruzione del nido di via Monviso, nel quartiere San Fruttuoso. Una struttura progettata nel 2009 alla quale nel 2012 si erano inizialmente opposte le suore del Divino Zelo che gestiscono a pochi metri di distanza una struttura (il castello di San Fruttuoso) dove ci sono un nido, un asilo e una scuola elementare. Una concorrenza considerata sleale che aveva portato le suore a fare ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale) per bloccare l’opera.
Ma, dopo la sospensiva, la costruzione era ripartita. Per poco però. L’azienda che aveva vinto l’appalto (con un ribasso del 55%) aveva creato non pochi problemi al Comune a causa di ritardi e irregolarità. Da lì l’amministrazione aveva licenziato la ditta appaltatrice e ne era nata una causa che aveva portato al blocco dei lavori e addirittura al sequestro dell’area. Tutto fermo fino a nove mesi fa quando, a seguito di una nuova assegnazione, i lavori erano ripartiti. Fino a ieri.
Un'opera da 4 milioni di euro progettata prevedendo la possibilità di ampliarsi in futuro con la costruzione di aule e spazi per ospitare anche una scuola materna. Una struttura i cui costi sono lievitati tra contenziosi e allungamenti dei tempi e che ora, quando ormai sembrava vicino il traguardo, segna un nuovo stop, si spera non lungo.