
Valentina Pennati
Besana Brianza (Monza e Brianza) – Assegno unico, parte il ricorso collettivo: stop alla discriminazione dei genitori unici e genitori vedovi. Per la Brianza la portavoce è la besanese Valentina Pennati, che fa parte dell’associazione “Una Buona Idea“, è una dei membri del direttivo. Valentina ha 41 anni e ha perso suo marito nell’ottobre del 2019. “Ero incinta del nostro secondo figlio e da quel giorno, accanto al lutto, è arrivata anche la consapevolezza dura e ingiusta di vivere in un sistema che ignora chi si trova nella mia condizione – racconta Valentina – . Nessuna tutela specifica, nessun aiuto economico, nessun riconoscimento giuridico: semplicemente il vuoto. Veniamo spesso definiti “single“, una parola che trovo poco adatta, troppo moderna e un po’ patinata. Essere un genitore unico è ben altro: significa essere soli, totalmente, nel gestire ogni aspetto della vita quotidiana, dall’educazione dei figli al lavoro, passando per tutte le responsabilità e difficoltà che ne derivano. Così ho sentito il bisogno di far sentire la mia voce e, insieme a quella di tante altre famiglie come la mia, mi sono unita all’associazione “Una Buona Idea“. Ora siamo in tre gruppi nazionali che vogliamo portare avanti i nostri diritti”.
Genitori unici e genitori vedovi da oltre 5 anni sono esclusi dalla maggiorazione dell’assegno unico familiare: contro questa decisione 90 adesioni raccolte in pochi giorni. Il ricorso sarà depositato entro la fine di aprile. L’iniziativa è portata avanti dalle organizzazioni no profit Smallfamilies APS, Associazione Una Buona Idea ODV e Mykes S.r.l. Impresa Sociale, che annunciano un’azione legale contro la norma che esclude dalla maggiorazione dell’assegno unico familiare sia i genitori unici sia i genitori vedovi da oltre cinque anni. “Una chiara violazione del principio di uguaglianza”, spiegano. L’incremento previsto può raggiungere fino a 34 euro mensili per figlio, corrispondenti a oltre 400 euro annui di sostegno mancato per chi ne è escluso. Eppure le ultime rilevazioni Istat evidenziano come le famiglie monogenitoriali siano tra i nuclei più vulnerabili dal punto di vista economico.
“È inaccettabile che un genitore unico subisca un’ulteriore penalizzazione economica, in un momento in cui le fragilità sono sotto gli occhi di tutti”, dichiara Gisella Bassanini, presidente di Smallfamilies APS. “Domandiamo pari diritti per le varie tipologie di famiglie, senza condizionamenti legati allo status personale o familiare”. Sabrina Sagace, presidente di Associazione Una Buona Idea, sottolinea: “Le famiglie vedove che oltrepassano la soglia dei cinque anni dal lutto non possono essere escluse da un sostegno fondamentale. Questo ricorso vuole accendere i riflettori su una disparità di trattamento che colpisce migliaia di cittadini”.
“Per aderire – spiegano le associazioni – è sufficiente inviare una mail all’indirizzo ricorso.assegnounico@gmail.com, indicando i dati personali e la propria situazione familiare, oppure seguire le indicazioni contenute nelle pagine web delle tre associazioni. Chi può partecipare? Genitori unici che hanno da soli riconosciuto il figlio o la figlia. Genitori vedovi, quando il decesso dell’altro genitore è avvenuto da più di 5 anni”.