Monza, 4 luglio 2023 – Dopo Roma , Strasburgo. Nico Acampora adesso è “Cittadino europeo 2023“.
Un altro Oscar per il fondatore di PizzAut deciso a portare la battaglia dell’inclusione in giro per il continente dopo aver conquistato il Paese da Nord a Sud. E se a dicembre il Quirinale l’ha nominato Cavaliere, ora Ursula von der Layen lo ha inserito nella lista degli illustri dell’Unione europea.
La lettera del Parlamento europeo all’imprenditore solidale (“la Cancelleria ha deciso di conferire il Premio del Cittadino Europeo per l’anno 2023 a lei e al suo progetto PizzAut – Nutriamo l’inclusione“, le parole utilizzate). ha provocato un terremoto nei due locali dove sono al lavoro giovani autistici. A Monza e a Cassina c’è la stessa aria di festa del 2 aprile scorso, quando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella tagliò il nastro del nuovo ristorante brianzolo. "Ho pianto – dice ancora emozionato il fondatore di PizzAut –, è un riconoscimento ai nostri pizzaioli e ai nostri camerieri: sono loro che hanno abbattuto quel muro che li teneva nascosti dal resto del mondo. Adesso molte più persone sanno che esistono".
Un altro tassello della "battaglia per i diritti. C’è tanto da fare – aggiunge Acampora –, in Italia le imprese preferiscono pagare una multa piuttosto che avere un disabile in reparto o in ufficio. Esiste una legge per l’inserimento di chi ha un handicap, ma è ancora lettera morta in tanti ambiti. L’attenzione delle istituzioni nei nostri confronti accende un faro su chi è sempre stato dimenticato". Presto la brigata di casa potrà realizzare il sogno di cucinare per i parlamentari europei, grazie alla cerimonia per ritirare il riconoscimento fissata il 7 novembre, esattamente come fece per i senatori italiani nel luglio 2019. "Sembra passato un secolo, da allora abbiamo aperto un altro ritrovo, siamo stati da Papa Francesco e abbiamo ospitato il presidente Mattarella, ma la strada è lunga, servono più diagnosi precoci, più terapie", sottolinea il papà delle pizzerie.
L’obiettivo "è offrire la stessa opportunità agli autistici europei, le persone che convivono con questa condizione nel continente sono 6 milioni: è come se fossero gli abitanti di un piccolo Stato". È così che il franchising dell’inclusione potrebbe espatriare. Un volo pindarico? No, un orizzonte più ampio che traccia una via, come quando tutto è cominciato "e nessuno, tranne noi, ci credeva: mi davano del pazzo, ma oggi siamo qui". Fra i padri nobili dell’attività, David Sassoli, "al quale dedichiamo il premio: fu tra i primi, quando era presidente del Parlamento europeo, a comprendere l’importanza del progetto PizzAut, cioè il lavoro come strumento di autonomia".