
di Sonia Ronconi
I carabinieri del Comando di Seregno hanno fatto chiudere un’officina a Giussano per presunti legami con la criminalità organizzata.
Dopo un periodo di indagini capillari della Divisione investigativa antimafia di Milano con la Dia di Reggio Calabria, i militari dell’Arma di piazza Prealpi sono intervenuti in seguito all’adozione di un’informazione interdittiva antimafia emessa e notificata nei giorni scorsi dalla prefetta Patrizia Palmisani nei confronti di una società attiva nel settore della riparazione di autoveicoli. La società è formalmente intestata a un 33enne di origini calabresi con precedenti per porto abusivo di armi.
Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri di Seregno unitamente agli agenti della polizia locale di Giussano, che nel pomeriggio di venerdì scorso hanno costretto con documenti alla mano il titolare ad abbassare la saracinesca dell’attività e hanno pure proceduto con la cessazione dell’attività di autoriparatore, gommista, meccatronica e noleggio dell’esercizio formalmente intestato al 33enne.
ll provvedimento, il cui carattere - precisano le autorità - non è assolutamente sanzionatorio bensì esclusivamente anticipatorio, preventivo e cautelare, ha quindi comportato l’ordine di immediata cessazione dell’attività e decadenza dell’autorizzazione per l’attività commerciale giussanese.
Nel corso delle indagini della Divisione investigativa antimafia di Milano con la Dia di Reggio Calabria e i carabinieri di Seregno è venuto a galla un quadro particolareggiato sui legami del titolare calabrese con la criminalità organizzata.
In particolare sono stati acquisiti sufficienti elementi dagli investigatori, per ritenere "l’oggettiva sussistenza di molteplici elementi sintomatici della vicinanza" della società ad ambienti ‘ndranghetisti, dalla quale gli inquirenti che da tempo stanno seguendo le indagini, ritengono che "sussiste un rischio oggettivo di cointeressenza della criminalità organizzata nella conduzione societaria".