STEFANIA TOTARO
Cronaca

Monza, pusher ucciso: i due baby killer condannati a 14 anni di reclusione

Lo scorso novembre hanno ammazzato con 30 coltellate Cristian Sebastiano, 42enne monzese. Confermata l'aggravante della premeditazione

I due fermati in un frame delle telecamere di videosorveglianza

I due fermati in un frame delle telecamere di videosorveglianza

Monza, 8 Ottobre 2021 - Condannati a 14 anni e 4 mesi di reclusione i due baby killer del pusher delle case popolari. E' la condanna inflitta dal Tribunale per i minorenni di Milano con il rito abbreviato al 14enne e al 15enne che lo scorso novembre hanno ucciso con una trentina di coltellate Cristian Sebastiano, 42enne monzese e gli hanno rapinato una dose di cocaina.

Entrambi i ragazzini erano imputati di concorso in omicidio volontario premeditato, rapina e porto abusivo di arma da taglio. Al 14enne sono andati altri 8 mesi di reclusione per concorso in detenzione a scopo di spaccio di droga insieme al fratello 24enne per 600 grammi tra marijuana e hascisc trovati dai carabinieri nella loro abitazione dopo gli arresti. Al processo si sono costituiti parti civili i familiari della vittima che, però, trattandosi di imputati minorenni, non hanno potuto chiedere un risarcimento dei danni ma potranno promuovere dopo il processo una causa civile nei confronti dei genitori dei ragazzini per omessa vigilanza sui figli. I due ragazzini sono ancora detenuti in carcere minorile.

La Procura ha contestato ai due imputati anche l'aggravante della premeditazione perché un loro amico ha rivelato agli inquirenti che loro andavano in giro a dire che avrebbero ucciso Cristian soprannominato Seba per averli introdotti all'uso della cocaina. Ma i minorenni hanno sempre negato. Il 14enne sostiene che la loro intenzione era quella di rapinare la dose di droga alla vittima che, però, alla vista del coltello, si è messo ad urlare il suo nome facendo scattare l'aggressione mortale. Il giudice ha avallato l'aggravante della premeditazione, ma ha escluso quella della crudeltà, facendo scendere la pena chiesta dalla pubblica accusa in 15 anni. Nel frattempo è emerso a Monza un nuovo imputato in concorso nell'omicidio, il 43enne monzese Giovanni Gambino, accusato di essere il mandante del delitto. Per lui il processo è fissato davanti alla Corte di Assise di Monza a dicembre.