Monza - Potrebbe venire trasferito al Tribunale di Bologna il processo per la presunta diffamazione a Claudio Baglioni che vede imputati davanti alla giudice monzese Roberta Russo il 'papà' di Striscia la Notizia, Antonio Ricci insieme ai presentatori e collaboratori Ezio Greggio, Enzo Iacchetti, Gerry Scotti e Antonio Montanari alias mago Casanova per il libro 'Tutti poeti con Claudio. Dispensa essenziale per il poeta moderno' sul cantautore romano.
Il manoscritto stampato a Imola
La difesa degli imputati ha depositato solo ieri sera – mercoledì 22 gennaio – alla cancelleria del Tribunale monzese documentazione che rivela che il manoscritto, poi utilizzato da Striscia la Notizia sul sito e nelle trasmissioni televisive, è stato stampato a Imola e da qui nasce l'eccezione sulla competenza territoriale che è stata presentata. La giudice si pronuncerà a fine febbraio.
Baglioni parte civile per il risarcimento
Intanto, oltre a Claudio Baglioni, è stata ammessa anche la costituzione di parte civile per la richiesta di un risarcimento dei danni della casa di edizioni musicali che ha acquistato i diritti su tutte le sue canzoni. Striscia la Notizia, querelata da Baglioni, aveva ottenuto l'archiviazione dall'accusa di stampa clandestina dal Tribunale di Monza secondo cui il libro, tanto nella versione digitale, quanto in quella cartacea, non è risultato destinato a un numero indeterminato ed ampio di soggetti come prevede il reato contestato. Contestata invece dalla Procura monzese con la citazione diretta l'accusa di diffamazione per avere "offeso la reputazione di Claudio Baglioni" affermando che "senza renderlo noto" avrebbe "copiato, all'interno dei testi di numerose sue canzoni, frasi ed espressioni utilizzate da poeti, letterati ed altri autori".
Le denunce in serie
Striscia la notizia sostiene che Claudio Baglioni già in passato aveva denunciato la mente del tg satirico due volte, ma è sempre stato accertato il corretto esercizio del diritto di satira. "Ma vi rendete conto - ha sostenuto Antonio Ricci, l'unico stamane a presentarsi al processo - Baglioni, cantautore democratico, melenso, amoroso, denuncia quel pacioccone di Gerry Scotti. Ma io la trovo una violenza inaudita, un atto di sadismo. Si deve sapere che il nostro Baglioni è un liberticida, è uno che fa sequestrare i libri, e i libri non si sequestrano mai. Su come andrà a finire, io sono certo che noi siamo stati continenti nella satira e che quello che facciamo è giusto e che il diritto di critica non deve essere tolto da nessuno".