SIMONA BALLATORE
Cronaca

Volontaria in aiuto dei senza tetto: è il regalo voluto da Lidia, 8 anni

Tanto ha fatto che è riuscita a convincere i genitori. "È il mio desiderio di Natale": in servizio coi City Angels

Lidia Odorico con i genitori

Giussano (Monza e Brianza), 19 dicembre 2020 - «Per Natale ho un desiderio grande grande: voglio andare a portare i panettoni e le coperte a chi una casa non ce l’ha". Lidia Odorico, 8 anni, si è presentata così da mamma e papà. Che davanti a una richiesta così grande per una bambina di terza elementare non si sono certo tirati indietro: oggi esaudiranno il suo desiderio, insieme ai City Angels di Monza. Partiranno da Giussano con un sacco colmo di regali. "All’inizio avevamo pensato di allestire un banchetto davanti al dormitorio, ma Lidia ci ha detto che è lei a dover andare da loro, non il contrario. E vuole conoscerli di persona", raccontano mamma Valentina e papà Andrea, commossi da quel sogno, trapelato due settimane fa. Ne hanno parlato con alcuni amici, parenti e colleghi: l’entusiasmo della piccola ha contagiato tutti. Lidia porterà i suoi doni, la nonna ha aggiunto altri panettoni, una zia delle coperte, un’amica della mamma ha fatto dei biscotti impacchettati uno a uno con un bigliettino: “Buon Natale da Lidia”. Anche i bimbi della materna “Umberto I” di Desio hanno donato trenta tortine e la direttrice del negozio in cui lavora la mamma si è presentata con alcuni plaid. Il tutto con la sola forza del passaparola, senza social e pubblicità, senza appelli: una bambina si è mossa in punta di piedi e ha conquistato tutti.

Lo sguardo di Lidia ha spesso sorpreso chi la circonda: "Un giorno passeggiavamo per Como e un ragazzo si era avvicinato per vendere dei braccialetti. Il papà ha sorriso rispondendo che però non ci servivano – racconta la mamma –. A lei quella cosa non era andata giù. “Papà, però non è giusto. Noi abbiamo da mangiare, quel signore chissà”, ci ha detto una volta saliti in macchina". Papà è sceso subito ed è tornato sui suoi passi. "Spesso noi adulti cerchiamo di non vedere - ricorda la mamma -. Con piccoli gesti forse le abbiamo trasmesso l’altruismo, dando una mano ai vicini, non chiudendo mai la porta, ma lei ci apre gli occhi di continuo: non avevamo mai fatto volontariato prima. Sarà un Natale diverso anche per noi, grazie a lei".

L’anno scorso, come regalo, aveva chiesto di poter adottare un lupo col Wwf. "Da grande voglio fare la veterinaria", ammette lei, che andava a cavallo, fa atletica e non vede l’ora di fare la volontaria. A Catechismo le hanno raccontato anche la storia di Carlo Acutis, il beato di Milano, scomparso a 15 anni per una leucemia, sempre attento agli ultimi nella sua breve ma intensa vita. "Voglio fare come Carlo", era corsa a dire ai genitori, tutta d’un fiato. E per Natale ha pensato subito a chi è meno fortunato di lei. "Mi ha colpito quando è andato a cercare un paio di scarpe per un senzatetto e gli ha dato le sue - racconta la bimba -. Tutti possono fare un pochino come Carlo. Oggi tocca a me". La letterina a Babbo Natale l’ha scritta sì: "Ho chiesto un regalo per la mamma e il papà - rivela - uno per la mia cuginetta Agata, uno per mio cugino Gianluca e per Ale". L’elenco è fitto. Alla fine "qualcosina anche per me l’ho messa - confessa - ma non è importante. Il mio regalo più grande è poter portare da bere e mangiare ai poveri, e grazie a chi mi ha seguito potrò portare ancora più doni".