VERONICA TODARO
Cronaca

Banco Alimentare, argine alle povertà

Nel 2020 dai magazzini di Muggiò inviati pasti a oltre 230mila persone bisognose in tutta la Lombardia grazie a una rete di 1.127 strutture caritative

di Veronica Todaro

Il Banco Alimentare della Lombardia tira le somme del 2020 attraverso la pubblicazione del Bilancio Sociale, che racconta come l’opera dell’associazione abbia saputo operare e rispondere al bisogno in un anno segnato dall’emergenza sanitaria e sociale legata al Covid-19. Il 2020 in sintesi riporta numeri di tutto rispetto: 17.936 tonnellate di alimenti raccolti di cui il 69% recuperati dalla filiera, 230.106 persone bisognose assistite, di cui 17.385 nella sola provincia di Monza e Brianza, 1.127 strutture caritative supportate di cui 94 sempre in provincia di Monza e Brianza, 951 aziende donatrici di alimenti, 374 partner donatori di beni, servizi e fondi, 35,9 milioni di pasti equivalenti erogati (un pasto equivale a 500 grammi di alimenti), 1 milione di cittadini solidali (colletta e donazioni individuali), 53,3 milioni di euro il valore di mercato del cibo distribuito. Il tutto grazie alle capacità di 19 dipendenti e 420 volontari continuativi, che contattano e stipulano accordi con i produttori, le industrie alimentari, la grande distribuzione e la ristorazione organizzata per la donazione delle eccedenze alimentari.

La maggior parte di loro opera presso la sede e il magazzino di Muggiò, coinvolta nelle attività di selezione e controllo qualità degli alimenti donati, insieme a chi è impegnato in attività di logistica, comunicazione e amministrazione. La scelta responsabile di non sprecare il cibo, fa del bene anche all’ambiente: in 10 anni è stato ribaltato il rapporto tra il cibo raccolto e le eccedenze recuperate. Nel 2020 sono state salvate dallo spreco 12.205 tonnellate di alimenti, il 68% del totale del cibo raccolto (40% nel 2010).

Il Banco Alimentare si conferma così la più grande iniziativa sociale di ristorazione in Italia: ogni giorno 98.280 persone bisognose in Lombardia, in media, hanno ricevuto un pasto dal Banco Alimentare grazie all’aiuto di sostenitori e partner. Il cibo viene distribuito alle strutture caritative partner che a loro volta aiutano le persone in difficoltà.

La consegna del pacco viveri, quella delle unità di strada e degli empori solidali, sono le modalità di distribuzione del cibo più importanti in Lombardia e rappresentano l’87,5% del totale. La distribuzione del pasto cucinato nelle residenze e nelle mense incide per il 12,5% ed è rimasto invariato nel 2020 nonostante la pandemia. I prodotti non alimentari, per l’igiene personale e della casa, rappresentano il 2,6% del totale e vengono sempre più richiesti dalle strutture caritative specie nel periodo di Covid-19 per l’igiene e la sicurezza. A causa della pandemia ha subito un forte calo il recupero di frutta e ortaggi, mentre è raddoppiato l’approvvigionamento di latte e derivati.

"In questo Bilancio Sociale – spiegano il presidente Dario Boggio Marzet e il direttore Marco Magnelli – si trova l’esperienza di un mondo di carità e professionalità che incontriamo quotidianamente nelle strutture caritative, persone, realtà profit e no-profit, istituzioni con cui collaboriamo e che è per noi stimolo a continuare a lavorare in Lombardia e assieme a tutta la rete del Banco Alimentare portare i valori di condivisione e dono che hanno guidato la nostra opera fin dall’origine e il nostro contributo ai bisognosi e alla società".

In 10 anni è cresciuto del 42% il numero degli assistiti (da 162 mila a 230 mila) ed è aumentata del 97% la capacità di distribuire più pasti per assistito (da 79 a 156 pasti procapite anno ad ogni assistito). Nel 2020 in particolare è cresciuto rispetto all’anno precedente il numero degli assistiti (+26mila persone), in base al registro delle strutture caritative ma sono cresciuti anche di 997 tonnellate gli alimenti raccolti e distribuiti nonostante le difficoltà legate alla pandemia.