STEFANIA TOTARO
Cronaca

Barista violentata e rapinata a Vimercate, la difesa del giovane imputato: “Reduce da una notte di eccessi”

Chiesto il giudizio immediato per Alessandro Gaudioso, pronto a scrivere una lettera di scuse dal carcere: “Sta prendendo coscienza di quello che ha fatto, è pronto a prendersi le sue responsabilità”

L'accusato della violenza ripreso da una telecamere di videosorveglianza

L'accusato della violenza ripreso da una telecamere di videosorveglianza

VIMERCATE – La Procura di Monza ha chiesto il giudizio immediato per Alessandro Gaudioso, il 20enne barista nell’ospedale di Vimercate arrestato dai carabinieri perché ritenuto lo stupratore che il 13 luglio scorso ha rapinato e violentato sotto la minaccia di una pistola una barista 35enne titolare di un locale del centro, all’apertura, alle 6.30 del mattino. Ma il giovane, che sarebbe pronto a presentare una lettera di scuse alla vittima, ha chiesto di venire giudicato con il rito abbreviato, che prevede lo ‘sconto’ di un terzo della pena in caso di condanna.

Il processo, chiesto dalla titolare delle indagini, la pm Francesca Gentilini, per le accuse di violenza sessuale e rapina aggravate, è stato fissato a marzo ma il giovane, detenuto nel carcere di Pavia, potrebbe anche ritrovarsi ben prima in Tribunale per il rito alternativo.

L’arresto è arrivato dopo 10 giorni di indagini serrate, alle quali ha dato un contributo decisivo anche la vittima.  L’identikit del ragazzo era già stato tracciato poche ore dopo l’aggressione. Lui, minuto, con una sciarpa che gli copriva in parte la faccia, è stato ripreso da una telecamera piazzata proprio all’ingresso del bar scenario del drammatico episodio. Stando a quanto ricostruito, la donna stava aprendo il locale, verso le 6.30 del mattino, e sistemando l’interno in attesa dei primi clienti quando è stata sorpresa dall’uomo, con una sciarpa che gli copriva parzialmente il volto, che l’ha costretta a consegnare l’incasso sotto minaccia, per poi nel retro del locale e violentarla.

La violenza è stata confermata alla Mangiagalli di Milano, dove la vittima è stata condotta dopo essere stata soccorsa.  “Sono andato dal giovane nel carcere di Pavia e ho visto un ragazzo particolarmente turbato per il dolore provocato - spiega l’avvocato Giampiero Lapomarda, difensore di fiducia del ventenne - Attraverso un percorso sta prendendo coscienza di quello che ha fatto perché l’episodio lo ha commesso dopo una notte brava di eccessi in cui non era lucido. L’ho aiutato a ricostruire quanto avvenuto, attraverso gli esiti delle indagini dei carabinieri e lui intende prendersi le proprie responsabilità, sia nei confronti della vittima che della sua stessa famiglia che è rimasta sconvolta da quello che è accaduto. In questa terribile vicenda abbiamo perso tutti e l’obiettivo è che per l’imputato arrivi una punizione che sia giusta”.

All’udienza in Tribunale si scoprirà se la barista intenda costituirsi parte civile per ottenere un risarcimento dei danni La vicenda aveva destato clamore non solo a Vimercate e le associazioni che si occupano di diritti avevano chiesto a tutti un gesto concreto: fiocchetti rossi da indossare e drappi alle finestre, ai balconi e alle vetrine dei negozi.

“La città non è sorda allo squallore di questa violenza”, hanno detto a Donne e Diritti, da sempre in prima linea fra incontri pubblici e formazione nelle scuole. Con loro, anche Agende Rosse, Libera, Long Live Limo, Coraggiosamente.it, Su la testa, 25esima ora, la stessa Donne Diritti, Arci Aldo Motta e Acli.