Barriere e nuovi cordoli pronti. I ponti sulla Milano-Meda possono riaprire al traffico

Completato il restauro dei cavalcavia Brianza e Monte Tre Croci a Varedo

Barriere e nuovi cordoli pronti. I ponti sulla Milano-Meda possono riaprire al traffico

Completato il restauro dei cavalcavia Brianza e Monte Tre Croci a Varedo

Sono stati ultimati i lavori di recupero conservativo dei ponti P2, cavalcavia Brianza e P5, cavalcavia Monte Tre Croci, a scavalco della Milano-Meda, che hanno riguardato, fra l’altro, un ripristino complessivo delle superfici degradate e l’adeguamento delle barriere di sicurezza stradali e consolidamenti strutturali, operazione finanziata da Regione Lombardia tramite risorse europee a valere sul Fondo Sviluppo Coesione. Come anticipato verso la fine del 2023, entrambi i manufatti, collocati nel territorio di Varedo, erano ormai nell’ultima fase dei lavori di recupero e messa in sicurezza. Ma se il ponte P5 era già stato pressoché ultimato lo scorso anno, tranne che per alcune barriere e rifiniture ora completate, il ponte P2 necessitava invece di alcune ultime importanti operazioni, in particolare della posa di barriere di sicurezza, della demolizione del cordolo a bordo del ponte, del getto di un nuovo cordolo di supporto alle barriere. "Al ponte P2 mancano ora solo piccoli lavori di rifinitura, con la posa dei giunti di dilatazione e la tinteggiatura finale, che saranno realizzati questo autunno in notturna e già in questi giorni, con la riattivazione dell’illuminazione pubblica. In entrambi i casi, i ponti erano comunque già stati riaperti alla circolazione ciclopedonale con, solo in alcuni casi, sensi unici e alternati o saltuarie chiusure notturne, per permettere l’esecuzione degli ultimi lavori – spiega il presidente della Provincia, Luca Santambrogio –. Nonostante le indubbie difficoltà incontrate, resta comunque la soddisfazione, mia e del Consigliere delegato a Strade e ponti Michele Santoro, che ha supervisionato le operazioni di questi ultimi mesi, di essere riusciti a spendere per il nostro territorio fondi che, per la loro specificità, richiedono articolate procedure di fruizione e rendicontazione".

Il motivo dello slittamento nella chiusura delle attività, ora terminate, è stata la necessità di dover gestire i numerosi impianti tecnologici, quest’anno di energia elettrica, lo scorso anno anche di telecomunicazioni, acqua potabile e metano a bassa e media pressione, per un totale di 15 tubazioni. L’esecuzione dei lavori ha quindi imposto una traslazione temporanea e poi una ricollocazione definitiva degli impianti, che si è rivelata una opportunità per gli enti gestori proprietari che in molti casi hanno approfittato dell’occasione per potenziarli e ammodernarli.

Veronica Todaro