
Operai delle officine Beretta di Desio
Desio, 24 agosto 2015 - È il momento della verità per la Beretta di Desio. E per i suoi 62 operai. Nei giorni scorsi infatti sono arrivate a casa dei lavoratori le annunciate e attese lettere di licenziamento, a partire dal 1 novembre. Ma è stato anche emesso l’avviso di vendita all’asta dell’azienda, da parte del tribunale di Benevento: il passaggio che potrebbe significare l’attesa rinascita, visto che ci sarebbero degli operatori del settore pronti a formulare l’offerta per rilevare il sito produttivo e, almeno in parte, le sue maestranze.
L’ufficio fallimenti del tribunale di Benevento, in esecuzione dell’ordinanza emessa dal giudice Michele Monteleone, ha già stabilito date, cifre ed eventuali ribassi. La prima asta è fissata per il 22 settembre: il prezzo base di acquisto è di 6,1 milioni di euro. In caso di asta deserta, si riproverà il 30 settembre, con la cifra che scenderà a 4,5 milioni. Se nessuno si farà avanti, ecco la terza chance, in programma il 14 ottobre, a quota 3,4 milioni. In ogni caso, chi si farà avanti dovrà versare una cauzione di un decimo della cifra totale.
L'asta riguarda il sito produttivo di via Oslavia e tutti i beni e macchinari all’interno, come da inventario. L’avviso parla chiaro, «il complesso aziendale verrà consegnato all’aggiudicatario non prima del 1 novembre, privo di tutta la forza lavoro, avendo già provveduto la curatela all’intimazione dei licenziamenti e tutte le maestranze dal 1 novembre».
Le speranze di lavoratori e sindacati, che da tempo stanno seguendo passo dopo passo la delicata questione, e sono ottimisti sul salvataggio, sono che l’azienda «top secret» che fin qui aveva mostrato interesse passi alle vie di fatto. Riassumendo poi almeno la maggior parte degli attuali dipendenti. «Adesso è il momento decisivo – dice il sindaco Roberto Corti, che non ha mancato di stare vicino ai lavoratori e cercare spiragli per un futuro positivo -. Di positivo c’è che Audi, il cliente principale, ha confermato la disponibilità a sostenere il sito. Ci sono quindi tutti i presupposti perchè non chiuda e perchè la maggior parte delle maestranze possa essere riassunta. Questo sarà oggetto di trattativa. Ora speriamo davvero che arrivi qualcuno che possa rilanciare un’azienda importante, che da anni ormai viaggia con le ali tarpate per le peripezie societarie».
Si attende quindi un autunno molto caldo per la storica officina meccanica di Desio, una azienda fallita praticamente due volte e che da quasi 30 mesi va avanti, con l’esercizio provvisorio, grazie alla ferrea determinazione dei dipendenti – che hanno fatto grossi sacrifici pur di salvaguardare il posto – e dei sindacati, che le stanno provando davvero tutte, in sinergia con il Comune. La sopravvivenza è stata fin qui garantita grazie ad Audi, che continua a richiedere delle commesse all’azienda desiana, che si occupa dello stampaggio di lamiere per il settore automotive. alessandro.crisafulli@ilgiorno.net