
Silvio Berlusconi e Veronica Lario (Ansa)
Monza, 30 agosto 2019 - Silvio Berlusconi ha vinto anche l'ultimo round, in Cassazione, contro l'ex moglie Veronica Lario sul maxi assegno legato al loro divorzio.
In particolare, oggi, la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d'Appello di Milano emessa nel giudizio Berlusconi-Lario rigettando, integralmente il ricorso presentato dalla ex moglie. La Suprema Corte ha aderito alla difesa del Cavaliere, rappresentato dal Professor Pier Filippo Giuggioli e all'avvocato Valeria De Vellis, rilevando come Berlusconi avesse ampiamente assolto ai propri obblighi di assistenza economica in favore della ex moglie già in corso di matrimonio, costituendo in suo favore un patrimonio mobiliare ed immobiliare di eccezionale valore. Stessa cosa non poteva dirsi per Veronica Lario, ha osservato la Corte, la quale non ha contribuito in misura alcuna alla fortuna dell'ex marito. Per tali ragioni, la Cassazione ha ribadito anche che quanto ricevuto dalla Lario a titolo di assegno divorzile deve essere restituito. Va ricordato che la Corte d'Appello di Milano, nel novembre del 2017, aveva azzerato l'assegno di mantenimento post divorzio della Lario (stabilito dal Tribunale di Monza nel 2013 in 1,4 milioni) e l'aveva obbligata a restituire al Cavaliere una somma attorno a 45 milioni di euro.
Nella propria sentenza, la Corte di Cassazione evidenzia come "pur non essendo in discussione che la ricorrente (Veronica Lario, ndr) abbia assunto un ruolo prevalente se non esaustivo nella conduzione della vita familiare, in particolare esplicata nella funzione educativa oltre che di cura ed assistenza dei figli, e che questo sia stato il frutto della comune volontà dei coniugi di differenziazione dei ruoli, deve escludersi l'interferenza causale di ciò sulla condizione economico patrimoniale della ricorrente". Infatti, lo squilibrio tra le condizioni economiche della Lario e di Berlusconi "non discende dall'impostazione della vita coniugale e familiare, godendo il controricorrente ( Berlusconi, ndr) di una condizione di enorme ricchezza personale acquisita ben prima del matrimonio con la ricorrente".
Nelle cause precedenti Veronica Lario aveva anche contestato la rinuncia alla carriera di attrice per badare alla famiglia. Su questo punto la Cassazione afferma: "Le varie acquisizioni economico patrimoniali pervenute alla ricorrente durante il matrimonio hanno compensato anche il sacrificio delle aspettative professionali della ricorrente". La Cassazione ha infine respinto qualsiasi contestazione anche sulla valutazione che aveva fatto la Corte d'Appello sul patrimonio, immobiliare e non, della Lario: "Un giudizio valutativo del tutto insindacabile perchè strettamente attinente al merito e frutto di accurata giustificazione argomentativa".