ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Navette e treni alternativi: lo “slalom” del Besanino al cantiere di Pedemontana

La Brianza si organizza in vista dell’interruzione della linea per un anno da settembre 2026. “Per evitare di peggiorare il traffico sulle strade vanno riattivati i binari tra Seregno e Carnate”

Un treno

Un treno

Triuggio (Monza e Brianza) – Disagi in arrivo per i pendolari del Besanino. Anche se non nell’immediato – ovvero nel giugno di quest’anno, come originariamente preventivato –, ma tra circa un anno e mezzo. Questa settimana ha avuto infatti conferma in Regione Lombardia, per parola dell’assessore ai Trasporti Franco Lucente, che per i lavori di autostrada Pedemontana sarà necessario chiudere la linea Milano-Lecco via Molteno (S7) nella tratta tra Triuggio e Biassono (con la possibilità che interessi anche la stazione di Villasanta, pur non passando nel paese), fissata ora a settembre 2026. Ad oggi si prevede circa un anno d’interruzione, con conseguenti, inevitabili ripercussioni sulla mobilità dei pendolari, studenti e lavoratori.

La situazione preoccupa i consiglieri regionali brianzoli. Gli esponenti del Pd, Gigi Ponti e Gian Mario Fragomeli, hanno subito suggerito in aula, tramite un’interrogazione, di riaprire la linea ferroviaria Seregno–Carnate, “vista l’importanza di sviluppare un’offerta di servizio, al netto dei bus sostitutivi, capace di smaltire il traffico che inevitabilmente sarà generato dai cantieri di Pedemontana”. Il consigliere Fragomeli ha poi suggerito che “nella direzione Lecco, ossia sul tratto della Brianza che guarda al Lario, si possa pensare ad una navetta così da assicurare il viaggio dei pendolari senza interruzioni”, così come avvenuto per l’intera linea S7 durante i lavori sulla ferrovia la scorsa estate, quando i treni sono stati sospesi per circa tre mesi. Fragomeli ha comunque apprezzato la “disponibilità che l’assessore ha dato ad aprire un tavolo tecnico in funzione alla richiesta che abbiamo presentato, cioè quella di riunirci con gli amministratori politici del territorio in modo da affrontare anche dal punto di vista tecnico la questione”.

“Purtroppo la sospensione della linea del Besanino tra Macherio-Canonica e Villasanta non è una novità, prevedendo quel tratto il passaggio dell’autostrada al di sotto della ferrovia – commenta il consigliere regionale della Lega, Alessandro Corbetta –. L’impegno per i prossimi mesi è di mettere insieme Regione Lombardia, Rfi, società Pedemontana ed enti locali e limitare il più possibile le inevitabili difficoltà di trasporto per i pendolari attraverso mezzi sostitutivi per quel tragitto e per raggiungere altre stazioni”. Anche la monzese Martina Sassoli, consigliera regionale di Lombardia Migliore, sottolinea l’importanza di un tavolo territoriale per “riuscire a garantire il minor disservizio possibile”, ponendo come modello quello in corso con l’assessora regionale alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi per Pedemontana.

Oggi il Besanino, e fino all’1 marzo, si interrompe a Monza per via dei lavori di rinnovo binari tra il capoluogo brianzolo e Milano, rappresentando l’unico treno brianzolo a essere interrotto (gli altri hanno solo rallentamenti). In generale è di gran lunga il treno più lento della Brianza, con tempi di percorrenza tra Besana e Monza (17 chilometri) di oltre 40 minuti (un’ora per Milano). Le sue condizioni infrastrutturali paiono però rendere impossibile un aumento della velocità di percorrenza. “Presenta un andamento plano-altimetrico sostanzialmente differente dalle altre linee brianzole, con conseguenti velocità di fiancata minori – fanno sapere da Rfi –. Inoltre, essendo una linea a semplice binari, il servizio è influenzato dalla necessità di prevedere incroci nelle varie stazioni lungo la linea. Non ci sono dunque le condizioni per cui si possa prevedere un aumento di velocità commerciale del servizio”.