MARCO GALVANI
Cronaca

Biassono e la morte di Christian, il campione Alvaro Dal Farra: non correte oltre i vostri limiti. Nessuno è invincibile

"Andare in moto è un’altra cosa. Ci vuole tecnica, conoscenza, concentrazione"

Alvaro Dal Farra

Monza, 17 marzo 2023 -  "Ragazzi , non basta saper fare l’otto a scuola guida. Andare in moto è un’altra cosa. Ci vuole tecnica, conoscenza, concentrazione". Alvaro Dal Farra è un campione di motocross freestyle. È uno dei personaggi più acrobatici del pianeta sportivo sulle due ruote. Anche adesso che non gareggia più. Il casco non l’ha appeso al chiodo, ma per le competizioni la sua stagione è finita troppo presto a causa di un terribile infortunio. Ora insegna ai ragazzi. Anche ragazzini. Arrivano a fare evoluzioni in aria, a sfidare la gravità pure a terra. Funamboli del rischio. Ma rischio calcolato. Studiato. "Bisogna sapere cosa fare nel momento della frenata, davanti a un imprevisto", rimarca Dal Farra. Davanti al tragico incidente di Christian Donzello si è chiesto "perché questi ragazzi andavano così forte in rettilineo?". Il fatto è che "organizzano questi ritrovi in zone industriali perché non ci sono zone dove possono sfogare la loro passione – continua –. Ma in quei raduni non c’è mai l’attenzione giusta. Non ci sono regole, c’è troppa libertà. E se non ci sono regole e mille attenzioni, poi il pericolo che succeda qualcosa è concreto". Domenica pomeriggio, in via Friuli a Biassono è diventato reale.

Non è da lui fare il moralista, soprattutto davanti a quello che è successo. E un po’ anche perché "pure io da ragazzo ho fatto le mie marachelle – confessa –. Mi è sempre andata bene, ma abitavo in campagna e non c’erano macchine in giro. I miei genitori non volevano che andassi in motorino, così lo rubavo al mio vicino o me lo facevo prestare dall’amico". Poi, poco più che ventenne l’inizio con il motocross freestyle. Un pioniere. In Italia nessuno lo praticava. Anni di allenamento in sicurezza, di sacrifici. Di cadute, di botte sulla terra.

"Il rischio zero non c’è, ma puoi ridurlo al minimo. Come? Senza improvvisare. Non ci si può inventare – il messaggio –. Ecco perché servirebbero dei corsi di guida sicura. Bisogna dare ai ragazzi le basi per sapere come frenare, come affrontare una curva, come reagire e come posizionarsi sulla moto quando pinzi i freni, quando fai un’accelerazione e anche quando impenni. Se hai la tecnica, abbatti i rischi". E invece "quando arrivano alla mia scuola mi dicono “Ah ma io lo so già fare“. Poi li fai girare e non sanno neanche fare una curva come si deve". Ma soprattutto, "non devono sentirsi invincibili. Io ancora oggi ho pausa prima di andare. Ti aiuta a renderti consapevole dei rischi che potresti correre e ti porta a essere concentrato su quello che devi fare".