MARCO GALVANI
Cronaca

San Gerardo, nella culla dei bambini piuma: “I nostri piccoli nati due volte”

Monza celebra la Giornata mondiale dei prematuri tra nuove sfide terapeutiche e storie di ex pazienti

CATTURA

La terapia intensiva neonatale di Monza ricovera ogni anno più di 50 bambini “grandi prematuri” ovvero nati da due a quattro mesi prima del termine

Monza - È sempre stato all’avanguardia nella cura dei bambini, anche prematuri. Una vocazione certificata anche dal riconoscimento di Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico in ambito pediatrico. L’ospedale San Gerardo, con le sue due unità di Ostetricia e Neonatologia “è uno dei più importanti centri lombardi di riferimento per la medicina materno-fetale e la terapia intensiva neonatale – sottolinea la direttrice, Maria Luisa Ventura –. La terapia intensiva neonatale ricovera ogni anno più di 50 bambini “grandi prematuri” e dal 2017 (prima e ancora quasi unica in Italia) lo fa in un ambiente dove ogni stanza di degenza è riservata a un solo paziente e può accogliere il neonato insieme alla sua mamma, giorno e notte, anche quando la prematurità è così grave da richiedere terapie e strumentazioni complesse. Il padre ha libero accesso alla stanza e la famiglia allargata può fare visita”.

Ecco perché sabato - alla vigilia della Giornata mondiale della prematurità - Monza diventerà luogo di incontro per parlare di prematurità con famiglie, medici, infermieri, ostetriche e ricercatori. Oltre agli ex bambini piuma. Appuntamento all’auditorium “Enrico Maria Pogliani“, dalle 9 alle 13, nella Palazzina accoglienza del San Gerardo.

L’incontro è organizzato insieme all’associazione genitori “Intensivamente Insieme” per sensibilizzare l’opinione pubblica su una condizione che interessa il 10% di tutti i nati nel mondo. In Italia ogni anno nascono 24mila prematuri di cui 6mila “grandi prematuri” (nati da due a quattro mesi prima del compimento del termine della gravidanza) destinati a un ricovero che può durare anche sei mesi.