
Teneva in casa droga per 4 milioni, condannato a 9 anni di reclusione nel processo con il rito abbreviato al...
Teneva in casa droga per 4 milioni, condannato a 9 anni di reclusione nel processo con il rito abbreviato al tribunale di Monza. Era la notte del 15 settembre 2024, quando la polizia ha effettuato un maxi sequestro di stupefacenti nell’abitazione di Seregno di un 31enne di origine albanese, dove sono stati trovati 93 chili di cocaina. Gli agenti avevano fatto scattare le manette ai polsi dell’uomo, che formalmente è risultato essere incensurato, ma si tratterebbe di un volto noto alle forze dell’ordine perché legato da vincoli di parentela a personaggi già coinvolti in altre inchieste sui traffici di droga. Clamoroso il provento del blitz dei poliziotti.
La sostanza stupefacente avrebbe prodotto illegalmente dei guadagni milionari, secondo le ricostruzioni il profitto sarebbe stato di 4 milioni. Ora per l’albanese, difeso dall’avvocato Amedeo Rizza, è arrivata l’ora di fare i conti con la giustizia. Dopo che la Procura di Monza, che aveva coordinato l’inchiesta della polizia, ha chiesto di mandare il 31enne a giudizio, all’udienza preliminare l’albanese ha scelto il rito abbreviato per avere uno sconto sulla pena. L’albanese, ancora detenuto in carcere, si è presentato ieri davanti al giudice a incassare la condanna che appariva scontata. Le indagini sugli scambi di droga nella provincia di Monza e Brianza avevano poi avuto altri esiti ancora più importanti. Oltre 200 chili di cocaina, del valore di oltre 15 milioni di euro, sempre in possesso di una banda di albanesi, erano stati intercettati tra Agrate e Milano.
S.T.