In casa, nascosti in un armadio, teneva bottiglie di liquido infiammabile, contenitori pieni di polistirolo, tubi di metallo e materiale per confezionare bombe molotov, ordigni artigianali e due detonatori. E anche una collezione di coltelli, quelli probabilmente usati per tagliare le gomme a decine di auto a Muggiò, Lissone e Monza. Per Daniele L., 31 anni, di Muggiò, con denunce alle spalle per danneggiamenti e per incendio doloso per bottiglie incendiarie scagliate contro i portoni di varie chiese della sua cittadina, ieri è arrivata la condanna a 16 mesi di reclusione per il reato di detenzione di materiale esplosivo. Per questa accusa il 31enne era stato arrestato dai carabinieri e ora si trova ai domiciliari con braccialetto elettronico perché ritenuto socialmente pericoloso. Le indagini dei carabinieri si erano intensificate nei mesi scorsi, quando hanno cominciato a moltiplicarsi i casi di auto vandalizzate. Almeno una quarantina gli episodi per i quali è sospettato. Oltre agli attentati incendiari ai portoni delle chiese. Lo scorso marzo la prima perquisizione nell’abitazione, dove erano stati trovati un passamontagna nero, guanti rinforzati, chiodi, coltello multiuso, puntatore laser, punteruoli, spray urticante e ricetrasmittenti.
In quella occasione venne denunciato a piede libero. A giugno l’ultima perquisizione, dove la pericolosità del materiale trovato ha indotto gli inquirenti a chiedere una misura cautelare per il 31enne, disoccupato, che conduce un’esistenza appartata, dentro le quattro mura di casa che condivide con i genitori. Le sue passioni sarebbero le letture su internet di testi ispirati al nazismo o al fanatismo religioso, oltre che di istruzioni per confezionare ordigni esplosivi.
S.T.