È stata picchiata dal marito perché era stata arrestata mentre spacciava dai carabinieri, che le avevano anche sequestrato le dosi di cocaina. Ma ora la 33enne romena ha ritirato la denuncia per maltrattamenti e vuole patteggiare per la droga, disposta anche a versare una somma a un Ente per la cura dei tossicodipendenti per ottenere la pena sospesa. La donna, a cui è stato nel frattempo concesso l’obbligo di firma, si è presentata al Tribunale di Monza per rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti. In accordo con il suo difensore, l’avvocato Francesco Ruffo, ha chiesto il patteggiamento della pena con la sospensione condizionale, che però le è già stata concessa per un’altra condanna in passato per furto. L’unica possibilità sarebbe quella di ottenere l’attenuante del pagamento di una somma come finalità riparatoria, ossia in beneficenza. Nel frattempo la 33enne ha voluto ritirare la querela per maltrattamenti nei confronti del marito, che si trova ancora detenuto in carcere anche se solo per l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e ha presentato un ricorso per riottenere la libertà. Con la speranza che non ricapiti quello che è accaduto due settimane fa in quella casa da dove soltanto con l’aiuto dei carabinieri la donna è riuscita a scappare. La romena era stata arrestata perché sorpresa a spacciare 16 grammi di cocaina, ma aveva ottenuto gli arresti domiciliari. Ad aspettarla tra le mura domestiche aveva però trovato il marito connazionale 38enne che l’aveva riempita di botte per avere perso le dosi di droga.
S.T.