Monza – Prima di arrivare a misure ed interventi corretti, occorre che si conosca bene la situazione che si affronta. Per questa ragione Brianzacque ha costituito un osservatorio meteo climatico per la provincia di Monza e Brianza, un servizio grazie al quale si ottiene un quadro conoscitivo corretto sull’andamento di piogge, vento, aumenti e discese delle temperature nei 55 Comuni della provincia, utile, oltre che alla stessa società, a cittadini ed amministrazioni.
L’osservatorio infatti alla fine di ogni stagione climatologica produce un bollettino in cui vengono riportati i dati di clima e meteo riferiti al periodo appena passato, corredati da osservazioni e commenti tecnici. Il bollettino pertanto - curato dall’Ufficio pianificazione, modellazione e autorizzazioni di BrianzAcque con il supporto di Alessandro Ceppi, climatologo e ricercatore del Politecnico di Milano - non contiene previsioni, ma un report in cui sono contenute informazioni affidabili e dati aggiornati sugli eventi meteorologici rilevanti e sui cambiamenti climatici stagionali, che servono a BrianzAcque per pianificare le azioni, agli oltre 870mila cittadini di Monza e Brianza per avere una fonte certa di informazioni e, in ultimo, agli uffici tecnici di Provincia e comuni, come base del percorso per la stesura dei piani di adattamento climatico.
Il primo bollettino, relativo al trimestre gennaio-marzo 2024, è disponibile sul sito di BrianzAcque, mentre i successivi usciranno il giorno 15 dell’ultimo mese della stagione climatologica di riferimento: il prossimo pertanto uscirà il 15 giugno, e si riferirà alla primavera.
Fondamentale per la creazione dell’osservatorio è stata la rete di pluviometri di BrianzAcque, installati nel 2020 per monitorare le precipitazioni all’interno dell’ambito di competenza. Con 91 strumenti di misurazione distribuiti capillarmente in tutti e 55 i comuni della provincia, il sistema di pluviometri si colloca tra i più fitti esistenti in Italia: se ne trova uno ogni 4,5 chilometri.
Questa rete, in parte digitalizzata, viene utilizzata per raccogliere, analizzare e documentare dati oggettivi sull’effettivo andamento dei fenomeni piovosi temporaleschi, caratterizzati da una estrema variabilità spaziale e temporale, che - specialmente con l’intensificarsi dei fenomeni dovuti al cambiamento climatico - mandano sempre più in crisi le reti fognarie. Oltre che dai pluviometri vengono presi dati anche da altre reti ufficiali come quella di Arpa Lombardia e dal mondo della “citizen science“, che si basa sulle informazioni sul campo fornite dai cittadini-osservatori.
Il bollettino mira a riportare notizie anche su scala più ampia, con numeri frutto di studi e pubblicazioni scientifiche internazionali e nazionali, tra cui, ad esempio, il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc), di recente approvazione.
"Negli ultimi anni l’aumento delle temperature e l’intensificazione di eventi estremi come alluvioni e siccità sono stati forti anche in Brianza, comportando conseguenze ambientali, economiche e sociali di notevole entità – osserva il presidente di BrianzAcque Enrico Boerci –. Quello dell’osservatorio è un servizio del tutto innovativo per un gestore del servizio idrico. In un territorio fortemente urbanizzato e cementificato come la Brianza, questo strumento è importante per affrontare i problemi dovuti al cambiamento climatico. Per questo collaboriamo sinergicamente con Ato Monza e Brianza allo scopo di trovare sempre progetti mirati alla prevenzione e relative fonti di finanziamento".
Gli eventi estremi che, negli ultimi tempi, hanno coinvolto Monza e Brianza, tra cui la siccità del 2022, l’uragano del luglio 2023, e altri fenomeni a violento carattere temporalesco, hanno dimostrato l’utilità delle misure e delle azioni intraprese preventivamente da dieci anni a questa parte da BrianzAcque per far fronte al “climate change“.
Vasche volano, parchi dell’acqua, interventi di drenaggio urbano sostenibile, pianificati e realizzati in questi anni, sono riusciti a trattenere ingenti quantitativi di acqua che, diversamente, si sarebbero riversati su strade, abitazioni, campi. Sul fronte opposto, una serie di interconnessioni tra gli acquedotti comunali e piani di manutenzione delle opere di captazione delle acque hanno fatto sì che nel 2022 - annata più arida di sempre - la siccità non abbia avuto ripercussioni sull’approvvigionamento idrico della popolazione, nonostante l’abbassamento della falda.