ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Buone pratiche, si entra nella Rete delle Città sane

Monza entrerà a far parte della rete italiana “Città sane“ dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità). Una decisione deliberata all’unanimità in...

Anche adottare pratiche di vita sana e all’aria aperta è raccomandato dall’Oms

Anche adottare pratiche di vita sana e all’aria aperta è raccomandato dall’Oms

Monza entrerà a far parte della rete italiana “Città sane“ dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità). Una decisione deliberata all’unanimità in Consiglio comunale, e che permetterà alla città di promuovere progetti per la prevenzione delle malattie non trasmissibili e per la salute. In Italia, il progetto Città Sane è partito nel 1995 come movimento di Comuni, per poi diventare nel 2001 associazione senza fini di lucro. Oggi gli Enti (Comuni e Regioni) che ne fanno parte sono una settantina. Capofila è il Comune di Modena, con una struttura organizzativa che prevede un’assemblea generale dei soci, un comitato direttivo, il presidente e il collegio dei revisori contabili. La rete è oggi diffusa in tutti i continenti, contando solo in Europa più di 1.200 città. "Con l’adesione a Città Sane consolidiamo un metodo già improntato alla collaborazione inter-istituzionale, che va di pari passo anche con la collaborazione con altre città - spiega l’assessore alla Salute Egidio Riva -, in una proposta di scambio di buone pratiche di iniziative, di occasioni per far conoscere i progetti locali e occasioni per ottenere il finanziamento di attività progettuali. Ci scambieremo delle buone prassi, promuovendo stili di vita salubri e comportamenti corretti che vadano a intervenire soprattutto su malattie croniche non trasmissibili, abuso di alcol, fumo, sedentarietà, stile di vita e alimentazione". La minoranza si è espressa con favore alla scelta, invitando l’amministrazione a porre il focus in progetti volti a sensibilizzare sulla salute mentale (su proposta del consigliere Paolo Piffer), sul diabete (Pierfranco Maffè) e sull’isolamento dei giovani (Massimiliano Longo). Il centrodestra ha chiesto di presentare un bilancio annuale delle attività, vista la quota di 2mila euro all’anno da versare.

Alessandro Salemi