MARCO GALVANI
Cronaca

Monza, caccia al cervo sperduto nel Parco

Immortalato da una telecamera ai Molini Asciutti. Coinvolti per il recupero gli esperti dello Stelvio

cervo nel parco

Monza, 7 novembre 2021 - Lo hanno cercato per sedici ore, dalle 10 di venerdì fino alle 2 di notte, ma al di là di qualche traccia nei prati e nel sottobosco, l’imponente cervo che da inizio settimana vaga nel Parco di Monza non è stato ancora trovato. All’alba di ieri, intorno alle 4, è stato comunque ripreso da una telecamera posizionata nella zona dei Mulini Asciutti prima di inoltrarsi nuovamente nella boscaglia. E anche oggi si tornerà a cercarlo nei 700 ettari di Parco. In campo gli esperti del Parco nazionale dello Stelvio – chiamati dal direttore del Consorzio Parco e Villa, Giuseppe Distefano, tramite Regione Lombardia –, l’agronomo Dante Spinelli e Fabio Berti dell’area tecnica del Consorzio, i veterinari dell’Ats Brianza, le pattuglie della polizia provinciale e i carabinieri forestali. Mentre le Guardie ecologiche volontarie stanno sensibilizzando i visitatori del Parco dando indicazioni su come comportarsi in caso di avvistamento dell’animale.

"Nel caso si incontrasse il cervo è importante segnalare immediatamente la presenza al Consorzio (areatecnica@reggiadimonza.it), con la raccomandazione a tutti i frequentatori del Parco a non avvicinarlo e di tenere gli animali rigorosamente a guinzaglio per non spaventarlo", le parole del direttore Distefano. Ai primi avvistamenti, martedì scorso, anche nella zona del Bosco Bello – là dove un tempo c’era, ironia della sorte, proprio il serraglio dei cervi, porta d’accesso all’area destinata al ripopolamento della selvaggina – si è subito attivato chiedendo e ottenendo l’autorizzazione alla cattura da parte del Parco regionale della Valle del Lambro. 

E ha partecipato anche alla prima battuta: "Sembra che il cervo sia arrivato all’interno del Parco seguendo il corso del Lambro, ma è difficile intercettarlo perché sono animali capaci di restare fermi nella boscaglia e tra le foglie anche un giorno intero - prosegue Distefano -. Abbiamo provato anche con droni che rilevano il calore di un essere vivente, ma gli alberi sono ancora troppo caldi e non è stata una ricerca fruttuosa. Riproveremo quando le temperature sono basse". In ogni caso "speriamo che l’animale resti all’interno del Parco per una questione di sicurezza, non soltanto sua, ma anche delle persone - continua il direttore del Consorzio -. Non è una specie aggressiva, ma se si sente in pericolo potrebbe ferire qualcuno con le corna o, dovesse uscire da Porta Monza, potrebbe provocare un incidente".