
Emanuela Maccarani
Si è tenuta questa mattina a Roma la terza udienza, davanti al Tribunale federale nazionale, del processo nei confronti dell'ex direttrice tecnica Emanuela Maccarani e della sua assistente Olga Tishina, le due allenatrici coinvolte nel caso degli abusi psicologici nei confronti di alcune ex ginnaste della Nazionale di Ritmica. Chiamate come teste l'attuale componente della squadra Nazionale, Martina Centofanti, l'ex farfalla Nina Corradini, una delle prime accusatrici, e lo psicologo federale Mauro Gatti.
"Anna Basta provava dei rancori nei nostri confronti per un suo insuccesso personale, era invidiosa – ha detto Centofanti –. Non ha mai accettato l'essere scartata dalla prima squadra nell'anno olimpico. Ma lei fu esclusa non solo per il fisico, ma anche per un motivo tecnico". Poi il bronzo alle Olimpiadi di Tokyo ha aggiunto: "Con Anna siamo rimasti in buoni rapporti anche dopo che è andata via da Desio, per questo siamo rimaste spiazzate dalla sua denuncia. Non era mai trapelato nulla con noi di questo malessere".
Di tutt’altro tenore la testimonianza di Nina Corradini, la prima a rompere il silenzio sugli abusi nel mondo della ginnastica ritmica, che ha ammesso di essere andata via "perché non riuscivo più a stare a Desio. Dopo sono andata anche da uno psicologo dal quale sono in cura tutt'oggi. A turno salivamo sulla bilancia – ha raccontato – e il mio ricordo è negativo perché anche se aumentavamo di uno o due etti venivano fatti commenti ad alta voce e davanti a tutti. La maggior parte ‘come fai a guardarti allo specchio’ oppure ‘ma non ti vergogni?’. E la maggior parte delle volte erano riferiti a me, Anna Basta e Talisa Torretti. Poi non sempre finivano lì perché c'erano anche strascichi in allenamento” ha concluso Nina Corradini.
Ascoltato, poi, anche lo psicologo Mauro Gatti, che da anni collabora con le squadre nazionali di ginnastica, secondo il quale nell'accademia di Desio c'era una "situazione nei canoni della normalità, un ambiente serio e professionale. Non ho mai appreso un disagio legato ad un atteggiamento delle allenatrici nei loro confronti. Frasi offensive da parte delle ragazze? Non ho registrato alcuna lamentela su questo. E non ho mai avuto alcuna notizia dalle ragazze di problemi legati alla pesatura. Né atteggiamenti vessatori", ha concluso nella sua testimonianza.
La discussione e la decisione sono state rinviate a venerdì 29 settembre a Roma, in una sede da definire, mentre il termine per depositare le ultime memorie è fissato entro il 18 settembre.