CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Dilemma centri estivi (Comunali o privati): "Per noi famiglie è una tassa forzata"

La corsa dei genitori per trovare una sistemazione ai propri figli: "I posti ci sono, ma tra giugno e agosto va via più di mezzo stipendio"

Una delle attività dei centri organizzati all’interno del Parco di Monza

Una delle attività dei centri organizzati all’interno del Parco di Monza

Monza – Scuole finite, ma i genitori continuano a lavorare. E chi non ha nonni o parenti a disposizione deve trovare una soluzione alternativa. Vicino a casa. Ma con la consapevolezza di dover mettere mano al portafogli. Centri estivi, in città, ce ne sono. A cominciare dal Parco, uno comunale al costo di 100 euro a settimana e due privati da 200 euro. Praticamente una vacanza in più che pesa sui bilanci famigliari. "Io gli stipendi di luglio e agosto non li vedo – confessa una mamma –, la scuola dovrebbe rimanere aperta più a lungo".

Un tempo c’erano i nonni, l’oratorio e il cortile condominiale, ma oggi le famiglie sono sempre più sole, i bimbi sempre meno e le famiglie si appoggiano ai servizi attivi. Il centro estivo alla Cascina San Fedele nel Parco di Monza - poco più di otto ore dalle 8.15 alle 16.50 - organizzato dal Settore Istruzione del Comune con la cooperativa sociale Accento di Reggio Emilia, per bambini dai 6 ai 14 anni (ad agosto anche i piccoli da 3 a 6 anni) costa tra i 97 e i 112 euro a seconda del reddito famigliare. Per tutti, attività educative e originali di crescita personale. Variegata e stimolante la proposta di Cooperativa Meta che propone Verdestate, Avventura, esplorazione e divertimento a Cascina Costa Alta, dal 1991. Le attività sono condotte da educatrici ed educatori professionali.

«Esplorando l’ambiente naturale – spiega Desirée Zucco, coordinatrice del Centro estivo – favoriamo l’apprendimento spontaneo e la scoperta". Fra le proposte: a spasso con l’esperto per esplorazioni tematiche di flora, fauna, leggende e curiosità del Parco, anche dopo il crepuscolo. Il Giardino delle farfalle permetterà di scoprire e prendersi cura di un luogo di biodiversità a pochi passi dalla cascina. A seguire gita in piscina piscina a km zero, tree climbing, gite in bicicletta, orienteering, laboratorio narrativo Khamishibai. Ma perché costa il doppio delle proposte comunali? "Sulla nostra offerta – spiega Lorenzo Delbue, direttore di Cooperativa Meta – pesano il personale (49%), i pasti (15%), attività e materiali (8,39%). Queste le voci più significative. In particolare il personale (educatori professionali e non animatori) è assunto con tariffe da contratto nazionale, secondo gli aumenti 2024 che fanno crescere la tariffa di 10 euro dallo scorso anno. C’è il tema della formazione: gli educatori già certificati vengono formati ad hoc da noi per offrire il centro estivo come esperienza". Per chi offre un servizio di pura animazione, cioè intrattenimento, i costi sono diversi.

E poi "i pasti da agricoltura biologica sono un po’ più costosi di quelli industriali, inoltre, sono stati aggiunti professionisti di nicchia, come l’esperto di tree climbing e la nuova attività “spartan race“ con prove ad ostacoli". Fra i costi strutturali (7,35%) pesa la tensostruttura per l’attività quasi interamente all’aperto, l’ampliamento dei bagni, la fornitura delle biciclette per chi non le ha e quelle adatte ai disabili. Si aggiungono i costi di segreteria e gestione amministrativa che nei centri estivi comunali rientrano nella macchina organizzativa del municipio. Ultima voce l’assicurazione specifica un 5% di utile che viene reinvestito nelle attività della cooperativa.