ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

Imprenditore assalito con una mazza a Cesano Maderno, la confessione choc del 16enne: “Lui o un altro era lo stesso”

“Nessun obiettivo, non so perché l’ho fatto”. Irascibile, fa uso di droghe

Cesano Maderno, il luogo dove è avvenuta l'aggressione dell'imprenditore

Cesano Maderno, il luogo dove è avvenuta l'aggressione dell'imprenditore

Cesano Maderno (Monza) – «Non era lui il mio obiettivo. Non avevo obiettivi in realtà. Se ci fosse stato chiunque altro sarebbe stato lo stesso. Non so perchè l’ho fatto: mi sono sentito di farlo». È questo il senso del discorso che il 16enne di Cesano Maderno finito in carcere con l’accusa di tentato omicidio dopo l’aggressione a colpi di mazza da baseball contro un imprenditore 60enne, ha fatto di fronte agli inquirenti, per la prima volta dopo l’incredibile vicenda di martedì scorso.

Parole che danno corpo e sostanza a quella che era la sensazione degli stessi investigatori, durante i primi accertamenti per ricostruire dinamica e movente. Un’aggressione feroce, bestiale, senza un perché, se non nella mente del giovane. Nessun rimprovero, nessun litigio, nessuno screzio in diretta o in passato. Pura casualità. Con l’imprenditore muggiorese finito per semplice coincidenza, sfortuna, nel mirino del 16enne, della sua mazza in metallo e del suo stato mentale alquanto precario. Non si sa ancora se il giovane fosse sotto effetto di stupefacenti: di certo si sa che in passato, nel suo breve passato, ha fatto uso più volte di cocaina. Saranno gli esiti degli esami tossicologici svolti, attesi per i prossimi giorni, a chiarire questo aspetto. Di certo, ancora, c’è che da un po’ di tempo il ragazzo manifestava segni non solo di confusione, ma anche di irritabilità. Intrattabile, irascibile. A scuola, ad esempio – nel liceo dove è iscritto alla classe terza – dove da alcuni giorni non si stava più recando. Non per casi di bullismo o per screzi con i docenti, o chissà cos’altro, ma proprio per il suo stato di irrequietezza che si trasformava anche in scatti d’ira, di violenza.

Uno stato mentale che lo portava a essere poco gestibile, poco arginabile. Non si può escludere quindi che l’istituto possa aver preso dei provvedimenti nei suoi confronti. E sul fronte domestico, tra le mura condivise con i due genitori, descritti da tutti come «bravissime persone», lo scenario non sembra fosse molto diverso. Un simile stato confusionale, pronto a trasformarsi per qualsiasi motivo, spesso futile, in istinto negativo.

Un filo conduttore che è poi deflagrato nell’aggressione all’imprenditore, che era nei garage del condominio di via Friuli a Cesano per far vedere la macchina nuova alla moglie. La mazza presa e scagliata, alle spalle, al malcapitato, che ha provato disperatamente a difendersi, da ben 19 colpi. Per fortuna, e soprattutto grazie alle cure dell’équipe medica del San Gerardo, le condizioni dell’uomo sembrano in via di miglioramento. Anche se il quadro resta complicato e bisognerà capire se ci sarà qualche danno permanente. Dopo aver ricevuto il primo colpo alla testa il 60enne ha gridato e chiesto: «perché?» senza però avere risposta. L’adolescente è poi tornato a casa con il sangue sugli abiti. «Potevano capitare a ognuno di noi: è sconvolgente», avevano ripetuto diversi dei condomini vicini di casa del giovane, già poche ore dopo la drammatica aggressione. Evidentemente, avevano capito subito i contorni della vicenda.