La Procura di Monza chiude l’inchiesta per le presunte tangenti sull’urbanistica a Usmate Velate e fa alleggerire tutte le misure cautelari per gli indagati, compreso l’ex responsabile dell’ufficio tecnico Antonio Colombo che, dopo quasi quattro mesi, ha ottenuto la scarcerazione in cambio degli arresti domiciliari. A settembre inoltrato, dopo la fine delle vacanze estive per l’attività giudiziaria ordinaria e scaduto il termine in cui le difese possono chiedere di presentare memorie o di farsi interrogare dopo la notifica della conclusione delle indagini preliminari, potrebbe arrivare la richiesta di rinvio a giudizio per i nove che il 29 aprile scorso erano stati arrestati. L’unico che, per due volte consecutive, è stato scarcerato e ha ottenuto i domiciliari su decisione del Tribunale del Riesame di Milano è stato il costruttore Alberto Riva, figlio dell’ex sindaco di Vimercate negli anni Settanta Ezio Riva, che ha dato mandato ai suoi legali, gli avvocati Attilio Villa e Vanessa Colnago, di presentare ricorso contro l’ordinanza cautelare chiesta dal pm monzese Carlo Cinque e firmata dalla giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza Angela Colella. Prima di lui era uscito dagli arresti domiciliari in cambio di una sola interdittiva professionale temporanea l’immobiliarista lecchese Luigi Roncalli. Nel frattempo ha lasciato la casa circondariale di Monza anche il costruttore Galdino Magni e sono state affievolite anche le misure nei confronti degli altri indagati minori, molti dei quali hanno potuto lasciare gli arresti domiciliari.
Intanto per il 9 settembre è fissata davanti al Tribunale del Riesame patrimoniale di Monza la discussione del ricorso presentato contro il sequestro del cantiere di tre palazzine di 3 piani e 24 appartamenti in via Manara a Usmate in via di ultimazione e sorti sulle ceneri di una villa di 1.200 metri quadrati. L’intera area è stata sequestrata su ordine del Tribunale di Monza con la seconda accusa di corruzione per il funzionario Antonio Colombo e il costruttore Alberto Riva, seminando il panico tra le famiglie che hanno già pagato per avere uno degli appartamenti. Sotto sequestro anche la società che ha portato a termine la lottizzazione considerata abusiva e che sarebbe stata eseguita, ritiene la Procura, "contro lo strumento urbanistico vigente, senza piani attuativi".
Sigilli a beni e quote per 12 milioni e mezzo di euro. Secondo la pubblica accusa, il dipendente del Comune avrebbe rilasciato il permesso a costruire dietro la promessa di una tangente di 20mila euro. Di concorso in corruzione con Antonio Colombo è indagato anche l’ex “geometra di Berlusconi“ Francesco Calogero Magnano. Il 75enne residente a Macherio è accusato per pagamenti per complessivi 50mila euro destinati all’ex funzionario, che Magnano giustifica come una provvigione per la segnalazione di aree di interesse urbanistico.
S.T.