Biassono (Monza Brianza), 28 gennaio 2025 - Chiusa l’inchiesta per la morte del 16enne monzese Cristian Donzello, che il 12 marzo 2023 nella zona industriale di Biassono si era scontrato contro un’auto che stava parcheggiando durante una gara motociclistica clandestina.
Conclusione delle indagini per l'incidente
La Procura di Monza ha notificato l’avviso di conclusione indagini nei confronti di 4 persone, a cui vanno aggiunti altri due ragazzi non ancora diciottenni all'epoca dei fatti, per i quali procede la Procura per i minorenni di Milano.
Le ipotesi di reato sono omicidio colposo per l'automobilista, un 22enne di Seregno, mentre all'organizzatore del motoraduno, chi l'ha pubblicizzato sui social e chi ha partecipato alla gara è contestato l'articolo 9 bis del Codice della strada secondo cui “chiunque organizza, promuove, dirige o comunque agevola una competizione sportiva in velocità con veicoli a motore senza esserne autorizzato è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 25mila euro ad 100mila euro”.
Pene previste per la competizione non autorizzata
La stessa pena si applica a chiunque prende parte alla competizione non autorizzata. Se dallo svolgimento della competizione deriva, comunque, la morte di una o più persone, si applica la pena della reclusione da sei a dodici anni, aumentata fino ad un anno se le manifestazioni sono organizzate a fine di lucro o al fine di esercitare o di consentire scommesse clandestine, ovvero se alla competizione partecipano minori di anni diciotto". Questi giovanissimi rischiano quindi una pena fino a 13 anni di reclusione.
Commemorazione per Christian Donzello
Christian Donzello era stato ricoverato in Rianimazione all’ospedale Niguarda di Milano, dove poi era morto. In occasione del primo anniversario della sua morte sul luogo della tragedia si erano riuniti amici, conoscenti ed appassionati per ricordare il 16enne con bigliettini, fiori e piccoli regali.
Il giovane era stato ricordato anche con uno striscione appeso al Centro di Formazione Professionale Achille Grandi di Afol Metropolitana a Sesto San Giovanni, l’istituto frequentato da Christian.
“Nessuna gara", avevano continuato a ripetere gli amici, straziati dal dolore e dalla rabbia per quella giovanissima vita spezzata. Ma l’ipotesi delle gare e di assembramenti di ragazzi proprio in quella zona industriale periferica di Biassono, che nei giorni non lavorativi diventa deserta, era già stato segnalato da più parti.