di Alessandro Crisafulli
Correva l’anno 2018, ne sono passati quasi quattro, quando l’allora giunta di centrosinistra annunciava in pompa magna l’imminente realizzazione di un cimitero islamico all’interno del cimitero nuovo di Desio, "in questa area saranno costruiti 36 posti sepoltura e un ossario comune nel rispetto delle principali regole della religione islamica", assicurava la giunta di Roberto Corti. Dopo quattro anni di silenzi, senza che la promessa sia stata mantenuta, la questione è tornata nell’ultimo consiglio comunale. Dove il centrosinistra, adesso, accusa la nuova maggioranza di voler mettere i bastoni tra le ruote del progetto. Scatenando reazioni e polemiche anche da parte della Comunità musulmana e delle associazioni che sul territorio si battono per l’integrazione. "Perchè 36 tombe fanno così paura? - si domanda il gruppo di Desio Viva, che ha risollevato la questione -. Nell’ultimo consiglio comunale il Vicesindaco Andrea Villa ha confermato la volontà dell’Amministrazione di non voler procedere alla realizzazione del "cimitero islamico". Dove sta il problema, sul piano giuridico, sul piano etico e sul piano morale? Non si capisce, dato che – ovviamente - sul piano economico i cittadini musulmani si farebbero carico del costo della tomba esattamente come quelli desiani. Né più né meno. Tutti uguali, e qui siamo tutti d’accordo, almeno quando si tratta di pagare. La domanda che poniamo al Sindaco, il civico Gargiulo è solo questa: perché no? Speriamo che risponda, almeno stavolta".
"La priorità che abbiamo noi non è quella del cimitero islamico – ha detto in aula il vicesindaco Villa -. La priorità che abbiamo è quella di avere i cimiteri per tutti i defunti per tutte le religioni, cristiana, islamica ecc.. Che sia un cimitero decoroso ed adeguato a tutti i defunti perché riteniamo che almeno da morti etichette e ghettizzazioni non servano". Con la nuova struttura, i musulmani residenti a Desio avrebbero la possibilità di seppellire i propri morti senza dovere, come succede adesso, rimandare le salme al proprio paese di origine, con costi, procedure burocratiche e tempi molto significativi. Prende posizione Desio Città Aperta, che da sempre si batte per l’integrazione: "Assistiamo allo scontro tra le due forze politiche – la posizione del gruppo il cui referente è Mauro Confalonieri - chi ha governato per 10 anni e non è riuscito a finire l’area islamica del cimitero, secondo noi per mancanza di coraggio".