"Mancano medici e troppo spesso i pazienti sono costretti a rivolgersi al privato". Interviste ai malati in coda ai Cup e alle Case di comunità, debutta “Viva Voce“, il progetto di Cittadinanzattiva di Monza e Brianza sul grado di soddisfazione della sanità di casa che diventerà un dossier da consegnare ai vertici sanitari. Un monitoraggio che riguarderà l’intera area di competenza dell’Azienda con sede a Vimercate.
"Il tema è sulla bocca della politica nazionale, ma stenta a diventare emergenza sul territorio – spiega il coordinatore Pippo Natoli –. Al lavoro ci sono 18 volontari che due volte al mese tastano il polso alla gente". Ne uscirà così "una mappa del gradimento e dei problemi che potrà essere utile per chi ha la responsabilità di gestire". Il quadro è critico. "Addetti ai lavori, dirigenti e dipendenti del Sistema sanitario nazionale si consumano nel cercare di tenere in piedi strutture e servizi che hanno urgente bisogno di risorse e personale – aggiunge Natoli –. I cittadini, ormai rassegnati, vagano alla ricerca di soluzioni, troppo spesso ricorrendo al privato, anche quando potrebbero ottenere il servizio pubblico, ma i percorsi sono complicati e poco conosciuti. Siamo al lavoro su questi temi e stiamo estendendo la nostra presenza a tutta la provincia". Alcune ricette sono già state esposte alla Asst, a volte si tratta di "accorgimenti semplici, ma che possono fare la differenza come la trasformazione automatica in prenotazione dell’esame o della visita di controllo prescritta dallo specialista in ospedale". L’associazione aveva chiesto anche "tempi certi sulla chiamate per interventi, l’aggiornamento dei posti deve essere puntuale e se c’è una rinuncia, scatti subito il rimpiazzo". E ha ottenuto una miglioria: "La possibilità di rivolgersi all’ufficio pre-ricoveri per conoscere la propria posizione". Ora, sul tavolo c’è la "questione della cancellazione di visite ed esami già fissati pochi giorni prima della data da parte dell’Azienda: serve una comunicazione più rispettosa dei pazienti". Fermo restando che "davanti a questa evenienza i cittadini possano decidere di chiedere la prestazione programmata in diverso regime con la possibilità di rivolgersi al privato se non c’è alternativa con successiva richiesta di rimborso".