FABIO LUONGO
Cronaca

Birre, la Brianza nella classifica Slow Food

Monza, Carate e Desio fra i migliori censiti nella guida uscita in questi giorni

Un birrificio artigianale

Monza, 26 aprile 2016 - Anche le birre artigianali brianzole nell'«Olimpo» delle bionde, delle rosse e delle scure premiate da Slow Food come le migliori d'Italia. Riconoscimenti per 9 produzioni «made in Brianza» e per 3 birrifici del territorio nella nuova «Guida alle Birre d'Italia 2017» stilata dall'associazione internazionale con sede a Bra impegnata nella valorizzazione della cultura gastronomica, nella difesa della biodiversità e nella produzione di un'agricoltura equa e sostenibile. Nella quinta edizione della guida dedicata alla produzione birraia italiana - appena pubblicata a marchio Slow Food e in distribuzione nelle librerie dai giorni scorsi - tra le 2.700 e oltre birre censite ce ne sono 381 che hanno ricevuto riconoscimenti d'eccellenza, frutto di un lungo lavoro di visite ai birrifici e di assaggi: tra di esse, 9 nascono in provincia di Monza e Brianza.

E tra le 512 aziende raccontate, 77 sono state segnalate a vario titolo come i migliori birrifici della Penisola: di questi produttori, premiati per aver dimostrato grande costanza qualitativa, 3 sono in Brianza. Così, tra le «Birre Slow», ossia birre «che oltre a essere eccellenti per valore organolettico sono in grado di emozionare, perché raccontano la storia di un territorio, di un birrificio o di un birraio», in Lombardia si distinguono la «22 La Verguenza» del Birrificio Menaresta di Carate, ambrata, amara e molto profumata, e la «O.G. 1111» del Birrificio Carrobiolo di Monza, birra scura da meditazione e da invecchiamento. Tra le «Birre Quotidiane», ossia birre «di grande qualità organolettica che hanno come caratteri principali equilibrio, semplicità e piacevolezza», premio alla Blonde Ale ricca di luppolo «San Dalmazzo» del Birrificio Menaresta di Carate e alla «Seta» - stile wit-blanche speziata con coriandolo e buccia d'arancia - e alla «Seta Special» - birra in stile blanche speziata con coriandolo e buccia di bergamotto - del Birrificio Rurale di Desio. Tra i riconoscimenti per le «Grandi Birre», ovvero «birre di assoluto valore organolettico, da non perdere», la scura tipo black Ipa «Due di Picche» del Birrificio Menaresta, la «Castigamatt» del Birrificio Rurale (sempre black Ipa), la «Pils» chiara a bassa fermentazione e la «Tripel» doppio malto ad alta fermentazione del Birrificio Carrobiolo. E questi tre birrifici hanno ricevuto anche riconoscimenti per essere tra i migliori birrifici d'Italia in assoluto: il Carrobiolo di Monza ha ottenuto il premio «Le Chiocciole», dato dai critici di Slow Food ai birrifici che piacciono «in modo speciale per la qualità e la costanza delle birre, per il ruolo svolto nel settore birrario nazionale, per l'attenzione al territorio e all'ambiente»; il Menaresta di Carate e il Rurale di Desio hanno invece conquistato il premio «I Fusti», assegnato ai birrifici che esprimono «un'elevata qualità media su tutta la produzione» e che convincono «particolarmente per le birre più semplici, facili da bere, ma che mantengono grande personalità». F.L.