Monza – Tutto comincia quando un carabiniere fuori servizio incappa in quelli che immediatamente riconosce come due ladri. Il primo sta scavalcando la recinzione di una casa e ha già rotto un finestra, il secondo gli fa da palo. Ma la vicenda non si esaurisce lì e termina con un maxi-sequestro di droga, un chilo e mezzo di cocaina.
Carabinieri e polizia hanno sventato l’altro giorno un furto in abitazione e hanno rinvenuto appunto oltre 1,5 kg di cocaina. Accade tutto nel pomeriggio di giovedì 12 dicembre, quando i carabinieri della Sezione radiomobile della Compagnia di Monza e gli agenti della Squadra Volanti della Questura di Monza hanno arrestato in flagranza di reato due diciottenni albanesi, entrambi dimoranti in provincia di Bologna, per il tentativo di furto con effrazione in un’abitazione e perché trovati in possesso di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente.
Un carabiniere libero dal servizio, trovandosi a transitare lungo la via Volta, a due passi dal centro di Monza, nota un giovane scavalcare la recinzione e introdursi all'interno di un'abitazione, mentre un complice restava all'esterno con atteggiamento sospetto. Contattata la centrale operativa, sono stati inviati gli equipaggi più vicini della Questura e del Comando provinciale dei carabinieri, che sono riusciti a sorprendere e bloccare i due giovani.
La sorpresa è arrivata a quel punto, perché nella casa del derubato carabinieri e polizia hanno trovato inaspettatamente un enorme quantitativo di droga. Oltre 1,5 chili di sostanza stupefacente del tipo cocaina, custodita in due sacchetti di cellophane. Cosa ci facesse lì e sei i due ladri in qualche modo fossero consapevoli di cosa avrebbero trovato nell’abitazione è ancora da chiarire. Di sicuro, ci stanno lavorando gli investigatori, che innanzitutto hanno acceso i fari sul proprietario dell’abitazione. Dell’arresto dei due giovani intanto è stata data comunicazione al Sostituto Procuratore di turno della Procura della Repubblica di Monza che ha disposto il processo per direttissima, all’esito del quale gli indagati, in attesa di giudizio, sono stati sottoposti al divieto di dimora in Lombardia. La droga è stata sequestrata e posta a disposizione dell’autorità giudiziaria.