STEFANIA TOTARO
STEFANIA TOTARO
Cronaca

Coltelli e latinos. Sentenza il 15 aprile

"Il coltello non c’è mai stato e ci sono i video delle telecamere a provarlo. Infatti le ferite non sono...

"Il coltello non c’è mai stato e ci sono i video delle telecamere a provarlo. Infatti le ferite non sono...

"Il coltello non c’è mai stato e ci sono i video delle telecamere a provarlo. Infatti le ferite non sono...

"Il coltello non c’è mai stato e ci sono i video delle telecamere a provarlo. Infatti le ferite non sono profonde. A provocarle è stato il coccio di una bottiglia, era lui a impugnarla e si è fatto male mentre ci rotolavamo a terra". A parlare è il presunto esecutore materiale della violenta aggressione all’ombra dei Latin King, commessa nel giugno scorso ai danni di un connazionale 25enne nei pressi dei giardini pubblici del Nei, in via Enrico da Monza. Per questa vicenda, al processo abbreviato davanti alla gup del tribunale di Monza Francesca Bianchetti, la cui sentenza è slittata al 15 aprile, la Procura ha chiesto per il principale accusato di tentato omicidio, P.H.B.S., ecuadoriano del 2001 residente in provincia di Varese, la condanna a 6 anni e 8 mesi di reclusione, mentre la condanna a 4 anni e 10 mesi di reclusione ciascuno è stata chiesta per D.C.D.M., ecuadoriano del 2003 residente a Concorezzo, ritenuto coautore per aver fornito il contestato coltello, e Q.O.B.F., ecuadoriano del 1996 residente a Monza, ma domiciliato a Varese, che avrebbe fatto da palo. I tre erano stati arrestati un mese dopo dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Monza e Brianza.

Ora si trovano ai domiciliari col braccialetto elettronico. "Ho degli ordini, ti devo ammazzare, devi essere eliminato perché conosci degli infami". E giù le coltellate. La prima allo stomaco, poi una bottigliata in testa tanto violenta da far perdere i sensi alla vittima. Poi le altre coltellate, 12 in tutto, tutte sferrate in parti vitali. Questa la ricostruzione di Questura e Procura. La difesa degli imputati punta invece alla contestazione di lesioni, invece che di tentato omicidio, e all’assoluzione per la mancanza della volontà di ferire.

S.T.