Arcore (Monza e Brianza) – Faccia a faccia con i ladri che riescono a fuggire dopo una colluttazione tra la vittima del furto e i malviventi. A cadere nella rete dei criminali nella notte tra venerdì e sabato, verso le quattro del mattino, è il comandante della polizia locale di Cassano d’Adda Massimo Caiani, bersaglio di un tentato furto nella sua abitazione ad Arcore. Dopo aver sentito rumori sospetti, è sceso in cantina trovandosi faccia a faccia con i ladri. Il suo intervento ha evitato il furto, ma ha dovuto difendersi dall’aggressione dei malviventi.
Racconta così la triste esperienza: “A richiamare la mia attenzione sono stati dei forti rumori che mi hanno svegliato. Provenivano dalle cantine e sono sceso, quindi, a capire di cosa si trattasse”. Trovandosi davanti ai ladri, non ha avuto timore ad affrontare la situazione grazie alla sua preparazione professionale: “Mi sono trovato davanti a uno sconosciuto, gli ho subito intimato di mettersi in ginocchio in attesa dell’arrivo dei carabinieri. Alle mie spalle è poi intervenuto il complice, con il quale è iniziata una colluttazione. Nella confusione i due sono riusciti a scappare in strada. Erano due giovani stranieri, sentendoli parlare penso siano con tutta probabilità del nord Africa”.
Oltre il danno, la beffa: “Mi sono messo a rincorrerli, una volta in strada alcuni ragazzi lì presenti, nonostante l’ora, hanno cominciato a inveire contro di me pensando fossi la persona da fermare. Chiarito l’equivoco, hanno provato con me a rincorrere i ladri, ma nulla da fare, erano spariti nel buio della notte”. Sul posto sono giunti i militari dell’Arma di Arcore e Vimercate. “Voglio ringraziare i carabinieri che sono giunti tempestivamente una volta ricevuta la chiamata. Abbiamo proceduto insieme a una breve ricerca nella zona, ma con esito negativo; i malviventi avevano fatto perdere le loro tracce”. Momenti di preoccupazione da parte della sua famiglia: “Non vedendomi tornare in casa, mia moglie è scesa in cantina, non trovandomi ha capito che li stavo rincorrendo. Quando sono tornato, erano in strada ad aspettarmi al freddo della notte”. Prima dell’intervento di Massimo Caiani, i ladri avevano già fatto visita a tre cantine e altrettanti garage su sei di quel palazzo a tre piani.