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"Come Guelfi e Ghibellini un affronto puerile a Silvio"

"Un errore, una figuraccia. Ci sono tanti stadi in Italia intitolati alla memoria di personaggi o sportivi legati alle rispettive...

L’avvocato Della Valle col nipote

L’avvocato Della Valle col nipote

"Un errore, una figuraccia. Ci sono tanti stadi in Italia intitolati alla memoria di personaggi o sportivi legati alle rispettive città, da Luigi Ferraris a Genova a Diego Armando Maradona a Napoli.

O al vecchio impianto Gino Alfondo Sada di Monza, un industriale che diede lavoro a tanti monzesi e lustro alla loro squadra di calcio. Ecco, Silvio Berlusconi era esattamente così". Raffaele Della Valle, principe del Foro, e storico tifoso biancorosso, è amareggiato.

"Berlusconi ha realizzato il sogno di tanti monzesi, ha portato la loro squadra di calcio per la prima volta in Serie A in 110 anni di storia". Della Valle ricorda tutte le delusioni del passato, "le quattro volte che sfiorammo la massima serie negli anni Settanta, il maledetto spareggio di Bologna col Pescara, io lì c’ero.

La città dovrebbe rendere omaggio al grande imprenditore che, senza chiedere nulla in cambio ha portato questa società dove non era mai stata". È finito tutto in polemica in Consiglio comunale. "Sbagliato buttarla in politica, come se fossimo ancora ai tempi dei Guelfi e dei Ghibellini, è puerile. Berlusconi passerà alla storia di questo Paese. E anche di Monza".

La famiglia Berlusconi sembra aver deciso però di liberarsi di questo club, ora ultimo in classifica, dopo averci speso 300 milioni di euro in sei anni. "La riconoscenza va data però a quanto fatto da Silvio Berlusconi, non a cosa pensano di fare i suoi figli. Senza i suoi investimenti anche nello stadio e nel centro sportivo non saremmo andati da nessuna parte". Anche i tifosi dagli spalti sono sulla stessa lunghezza d’onda, almeno per la maggior parte.

Come Giuseppe Ghezzi del club Amici del Monza: "Stiamo vivendo un momento sportivamente difficile, e la testa è concentrata sul trovare una soluzione per uscirne risvegliando questa squadra.

Quello del nome dello stadio è un’altra ragione di sofferenza".

Ghezzi non ha dubbi: "Non puoi non intitolare lo stadio a

alla memoria di Silvio Berlusconi, da solo ha fatto quello che nessuno era riuscito e forse mai riuscirà a fare. Lo stadio fra l’altro era in uno stato vergognoso, il setore distinti era chiuso da anni prima che arrivasse lui e lo rendesse un gioiellino. Ancora oggi, quando passo da Arcore, dico una preghiera per Silvio, non si può dimenticarlo".

Dario Crippa