
Shopping con la mascherina
Monza, 26 agosto 2020 - L’economia brianzola segna il passo e come previsto, anche in periodo di saldi i negozianti hanno registrato quest’estate un segno negativo dai 25 ai 30 punti percentuali. Ancora peggio ristoranti e bar, per cui la perdita ha raggiunto il 40 per cento. E per l’autunno previsioni fosche. Sul banco degli imputati, in prima fila lo smart working: "La gente non esce e non compra - fa osservare Ada Rosafio, delegata territoriale di ConfEsercenti - non si esce, non si vedono i negozi e gli acquisti avvengono tutti online. Monza rischia di diventare una città fantasma, dove illegalità e delinquenza la fanno da padrone. Tengono i negozi di quartiere di prima necessità: panifici, latterie, macellerie e piccoli supermercati. Per l’autunno la nostra paura è che la prosecuzione del lavoro da remoto e una parziale chiusura delle scuole induca molte famiglie a rimanere nelle seconde case, penalizzando il commercio a Monza e Brianza".
Per incoraggiare la ripresa i commercianti chiedono che siano eliminati i tributi locali da maggio 2020 fino a maggio 2021 e che venga istituito il canone di affitto calmierato anche per le locazioni ad uso commerciale, in modo da alleggerire gli affitti. Una boccata di ossigeno è arrivata dai plateatici esterni: tavolini e ombrelloni di bar e ristoranti all’aperto che hanno invogliato i consumatori e creato un clima di rilassata accoglienza nel salotto buono di Monza. I commercianti si augurano che venga posticipato, magari con il supporto di funghi riscaldanti e altre strategie che permettano di protrarre il più possibile l’utilizzo degli spazi esterni in città. Da valorizzare anche l’arredo urbano.
Con il telelavoro, fa osservare Vincenzo Butticé, ristoratore e portavoce regionale di ConfEsercenti è venuta a mancare totalmente la fascia impiegatizia che animava bar e ristoranti a mezzogiorno. I professionisti escono ancora, ma non compensano l’enorme indotto delle piccole e medie aziende. In Brianza i pubblici esercizi sono 3.494, con 18 mila 500 dipendenti che abitualmente fatturano 2 miliardi di euro all’anno. Quest’anno hanno avuto un calo del fatturato del 40% che avrà come conseguenza la riduzione di manodopera.
Per ora gli ammortizzatori sociali vengono in aiuto, ma si moltiplicano i ristoratori che portano i libri in Tribunale, perchè non ce la fanno. "Per il futuro - dice Butticé, facendo riferimento al suicidio del collega fiorentino - bisogna che gli imprenditori della Brianza, vera California Italiana, abbiano uno scatto di orgoglio e trovino nuove strategie tutti insieme. Per non essere fragili bisogna condividere: se i clienti non vanno nei locali, dovremo raggiungerli noi. Nelle prossime settimane organizzeremo una serie di tavole rotonde con AssoCuochi, Help Ristoratori e ConfEsercenti, per trovare nuove strategie e avviare una campagna pubblicitaria dal titolo “L’ospite al centro per vocazione“. Dopo la sparizione dei più anziani dai locali pubblici, anche l’abbassarsi dell’età media dei contagi di Covid ha diradato anche la presenza dei più giovani".