Ha superato le mille adesioni la petizione per far entrare Monza nel GruBria, il nuovo parco sovracomunale Grugnotoro Villoresi e Brianza Centrale, una raccolta avviata a inizio anno che è una sorta di “promemoria“ verso l’Amministrazione comunale che finora sembra essersi dimenticata di mettere sotto tutela ambientale metà delle grandi aree verdi rimaste in città. Si tratta di tutta la fascia non edificata e con campi agricoli a sud-ovest di Monza che dalla zona della Boscherona passa per i campi al confine con Muggiò e attorno a San Fruttuoso e poi arriva a Casignolo, a sud di viale Campania e lungo la tangenziale Nord A52, una zona quest’ultima dove, tra l’altro, 130mila metri quadrati sembrano già destinati a essere sacrificati per realizzare il futuro deposito della metropolitana M5 che arriverà in città.
Tutta la fascia verde tra Boscherona e Casignolo ha un’estensione di 218 ettari e dalla fine del 2016 sarebbe dovuta rientrare nel Plis Grugnotorto-Villoresi dopo l’approvazione del Consiglio comunale dell’ingresso di Monza in quel parco sovracomunale della Brianza Est. Ma dal 2017 con il cambio di amministrazione, l’attuale Giunta azzurro-leghista non ha mai versato le quote di adesione al Plis Grugnotorto che nel frattempo si è aggiornato, è in chiusura, e a maggio 2019 ha costituito assieme al parco sovracomunale della Brianza Centrale il nuovo Plis GruBria che da febbraio è attivo e consorzia 10 Comuni (Bovisio Masciago, Cinisello, Cusano, Desio, Lissone, Muggiò, Nova, Paderno Dugnano, Seregno, Varedo) estendendo le tutele del parco su aree verdi e agricole per un totale di 2.063 ettari.
In queste operazioni Monza finora è stata assente nonostante formalmente abbia aderito nel 2016 al Plis Grugnotorto e di conseguenza possa rientrare nel nuovo Plis Grubria: è una situazione anomala di cui si sono accorti il Coordinamento di associazioni e comitati di Monza e il Coordinamento ambientalista osservatorio Ptcp della Brianza, i due maggiori raggruppamenti attivi sul territorio per lo stop al consumo di suolo, la tutela delle aree libere e l’applicazione di politiche urbanistiche sostenibili. I gruppi ambientalisti hanno avviato una petizione online che in settimana ha raggiunto le 1.076 adesioni con l’obiettivo di far prendere una decisione chiara all’Amministrazione comunale e chiedendo di dare seguito alla decisione del 2016 del Consiglio comunale, aderendo al Grubria e versando le quote di partecipazione (erano 15.282 euro per il 2018 e di 35.514 euro per il 2019). "Non aderire al parco non è una questione economica per il Comune ma politica - commenta Giorgio Mojoli, portavoce del Coordinamento monzese -. In questo modo si dà un futuro incerto a una delle ultime grandi porzioni di aree libere rimaste". "La Brianza - ricorda Alberto Colombo, del gruppo ambientalista di Meda - è il territorio più urbanizzato d’Italia".