
Domani sera Bruce Springsteen suonerà davanti a 70mila fan nel pratone della Gerascia nel Parco di Monza
Monza – “Ospitare un evento come il concerto di Bruce Springsteen nel nostro Parco dopo quello che è successo nelle ultime ore è davvero da incoscienti. Nessuno si pone il problema di quello che potrebbe succedere?".
Bianca Montrasio torna a farsi sentire. Dopo la lettera appello inviata dagli ambientalisti a Springsteen nei mesi scorsi per invitarlo a rinunciare a suonare nella delicata oasi verde monzese, la presidente del Comitato per il Parco riapre il caso. L’occasione è la doppia bomba d’acqua che ha messo in ginocchio la Brianza e che ha fatto vittime eccellenti, come molti alberi secolari del Parco cintato più grande d’Europa, chiuso per i lavori di messa in sicurezza nel weekend. Un intervento di ripristino fondamentale anche per chi sta lavorando ai servizi e al palco del Boss, che domani sera si esibirà per i suoi 70mila fan.
"Il Parco ha dimostrato tutta la sua fragilità di fronte al nubifragio – prosegue Montrasio a nome dei comitati Parco e La Villa Reale è anche mia –. Fare un concerto è una follia che non porterà alcun guadagno alla città. Gli unici a ricavarci vantaggi sono gli organizzatori".
Montrasio rilancia. "Ci chiediamo quanto spenderà il Comune tra vigilanza, pulizia e sicurezza senza avere alcun vantaggio in cambio. Qui si continua a ragionare nella logica dell’emergenza, mentre le alternative all’utilizzo del Parco ci sono".
I due comitati danno infatti appuntamento a venerdì prossimo: "Nel day after del concerto indicheremo quali sono le aree alternative al Parco – conclude Bianca Montrasio –. Sono aree che a suo tempo abbiamo già segnalato al sindaco Paolo Pilotto".