
I tre premiati del concorso (Radaelli)
Monza, 6 ottobre 2014 - La gioia dei finalisti del concorso Rina Sala Gallo offuscata dalla polemica di Pascal Rogé, uno dei giurati, che parla di mafia e lascia la giuria. L’italiano Fiorenzo Pascalucci vince il Primo premio del XXIII Concorso pianistico internazionale Rina Sala Gallo, nella finale del concorso con orchestra e si aggiudica il Premio Città di Monza offerto dal Comune di Monza (15mila euro). Il secondo premio va a Federica Bortoluzzi ( 7.500 euro offerti dal Credito Artigiano), mentre a Atsuko Kinoshita, giapponese, vincitrice del terzo premio Rotary Club di Monza, saranno offerti 5mila euro. Tutto ciò mentre Pascal Rogé, pianista di fama internazionale, avrebbe preferito altri 2 vincitori e venerdì ha abbandonato la giuria, scrivendo le sue lamentele circa il sistema di votazione su «Slipped disc», uno dei blog di critica musicale più accreditati al mondo e sul suo profilo Facebook. «Mi dimetto volontariamente dalla giuria del concorso Rina Sala Gallo - ha scritto Rogé - dopo i risultati della semifinale. I migliori erano la coreana Yejin Noh e il giapponese Yuta Yano. Ma “loro” (i giudici, ndr) hanno preferito due italiani e una giapponese che ha suonato il più noioso, cupo e scialbo Schubert che io abbia mai sentito. Mi gioco due bottiglioni di Chianti che il primo sarà Pascalucci, seconda Bortoluzzi e terza la coreana. Il perché? La parola “mafia” vi ricorda qualcosa? Metti tre giudici italiani (in realtà sono due, ndr) e due legati all’Italia e avete la maggioranza». A seguire la contestazione sul sistema di voto non trasparente e legato ai «giochi di prestigio» del presidente. Pioggia di risposte via blog. Un altro dei giurati Roberto Prosseda si dice offeso dall’equazione «italiani uguale mafia.
Quanto ai punteggi, come in ogni gara pianistica, il risultato è una media dei voti di ogni giurato. Per regolamento non si possono dare voti estremi, perché vengono esclusi dal calcolo. Invece Rogé ha dato spesso voti altissimi o bassissimi, autoescludendo dal conteggio 38 volte su 47 proprio i suoi favoriti». In un comunicato il comitato organizzatore chiede scuse immediate e scritte per non aver ottemperato al suo ruolo, né rispettato il regolamento; aver abbandonato la giuria (rescindendo il contratto) e aver divulgato notizie false e tendenziose, per le quali il Concorso si rivarrà per vie legali. «Siamo dispiaciuti - dicono i vincitori -: ci sentiamo attaccati come italiani e la collega giapponese come musicista».