DARIO CRIPPA
Cronaca

Confessa l’omicidio sulla scheda elettorale: dopo un anno il giallo di Villasanta è stato risolto

Il messaggio era stato trovato quasi un anno fa durante le elezioni politiche. La confessione: “Ero deluso dalla politica”. La storia delle indagini, tra profilazioni, scavi ed esami dattilografici

Uno dei sopralluoghi della polizia nell'area dove si pensava potesse essere stato sepolto il cadavere

Uno dei sopralluoghi della polizia nell'area dove si pensava potesse essere stato sepolto il cadavere

Quel messaggio inquietante e sgrammaticato aveva tenuto col fiato sospeso l’Italia: “Per le forze dell’ordine ho ammazzato un uomo e sepolto cantiere area nord date lui sepoltura cristiana vi prego”. La scritta era stata trovata su una scheda elettorale durante le elezioni politiche del 25 settembre 2022 da uno degli scrutatori del seggio di Villasanta, in provincia di Monza e Brianza. Ora, dopo quasi un anno, il caso è stato risolto: era tutto opera di un mitomane.

Chi era il mitomane

L’uomo era un uomo di 31 anni residente a Villasanta. Il mitomane, alle fine, ha ammesso di essere stato l’autore della falsa confessione di omicidio (mai avvenuto). Il giovane è stato indagato in stato di libertà per il reato di autocalunnia e ha spiegato il suo gesto unicamente con l’intenzione di sollevare un polverone mediatico in quanto deluso dalla politica.

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Profilazione ed esami grafologici

Le indagini della polizia della Questura di Monza, coordinate dalla Procura brianzola, sono state complicatissime e, in prima istanza, hanno preso in esame gli oltre mille votanti del seggio elettorale di Villasanta. Prima è stato selezionato un primo gruppo che potesse corrispondere da un lato al profilo dell’autore, desunto da alcune peculiarità della grafia come un maschio tra i 30 e i 70 anni. Poi hanno filtrato i sospettati sulla base dell’ipotesi che l’autore potesse aver votato tra gli ultimi 200 (circostanza desumibile dall’estrazione dall’urna, che all’apertura non veniva capovolta: la scheda in questione tra le prime).

A quel punto un primo gruppo di persone era stato sottoposto ad un saggio grafico negli Uffici della Questura di Monza e della Brianza, i cui risultati in seguito erano stati esaminati da un perito grafologo nominato dalla Procura perché fossero comparati con la grafia apposta sulla scheda elettorale.

A quel punto, erano arrivati i risultati dell’esame delle impronte digitali condotti dal Gabinetto regionale della Polizia scientifica di Milano sulla scheda elettorale in sequestro. Alcune impronte erano degli scrutatori e del presidente del seggio mentre altre tracce non avevano una corrispondenza e potevano, pertanto, appartenere invece all’autore della scritta.

La ricerca del cadavere

In tutto questo non si poteva escludere che l’omicidio non fosse avvenuto, pertanto nella zona descritta nel messaggio – il cantiere abbandonato in via Fieramosca di Villasanta, noto ai residenti come “l’ecomostro” –  sono stati effettuati diversi sopralluoghi con l’aiuto di geologi, botanici, archeologi e unità cinofile specializzate. Gli esperti hanno individuato tre zone che, per morfologia del terreno e caratteristiche della vegetazione, presentavano delle anomalie.  A quel punto si è scavato nell’area per due giorni e si è escluso che in quell’area fosse stato sepolto un cadavere.

Nello stesso periodo, un giovane residente in uno stabile attiguo all’era del cantiere abbandonato si è presentato agli investigatori riferendo di ricordare che verso la fine del mese di agosto del 2022 aveva ritrovato un foglietto scritto a mano in stampatello che riportata, per quanto ricordava, la frase: “So che hai ucciso un uomo, ti scopriranno”. Le ricerche su questo versante avevano dato esito negativo in quanto non era stato possibile rintracciare l’autore del messaggio.

La conclusione del giallo

Risolutiva, alla fine, si è dimostrata la pista delle impronte digitali lasciate sulla scheda elettorale. Sono stati convocati in Questura per l’acquisizione delle impronte digitali i votanti del seggio numero 5 di Villasanta, partendo, anche questa volta, dal gruppo selezionato dei profili ritenuti più compatibili.

Ed è durante questa fare che il giovane trentunenne, prima che gli venissero prese le impronte, ha ammesso di aver scritto quel messaggio e che da quando aveva visto il servizio in televisione non riusciva più a stare tranquillo e a dormire la notte.

Ha detto di averlo fatto in un momento di rabbia, ma che non era stato ucciso nessuno. La successiva comparazione delle sue impronte con quelle rilevate sulla scheda elettorale aveva confermato le sue impronte. La “confessione” resa lo stesso giorno davanti agli investigatori e la conferma delle sue dichiarazioni hanno finalmente chiuso il mistero della scheda elettorale.