
di Marco Galvani
"La situazione attuale è figlia di precisi inadempimenti da parte del concessionario privato Nuova Villa Reale Monza (società controllata da NA.GEST – Navarra Gestioni) che ha deciso di interrompere l’attività di gestione del corpo centrale della Villa, sottraendosi agli obblighi contrattuali" e lasciando "danni e debiti". Dopo mesi di silenzio il Consorzio esce allo scoperto. E attacca il concessionario che "ha dichiarato di non volerne più sapere della Villa Reale pretendendo pure di avere una sorta di risarcimento con soldi pubblici (oltre 8,3 milioni di euro, ndr) per andarsene in pace".
Ma proprio per "non cedere al ricatto" il presidente del Consorzio oltre che sindaco di Monza Dario Allevi e il direttore Giuseppe Distefano hanno deciso di mettere i puntini su una situazione che "ci ha costretto alla risoluzione del contratto con tanto di segnalazione alle autorità competenti". Nessun ‘risarcimento’ al concessionario: "I soldi verranno spesi per riparare i danni e recuperare il tempo perduto davanti a una situazione di totale abbandono del bene pubblico da parte del soggetto che aveva vinto la gara per gestirlo per 20 anni". E invece dopo appena 6 anni dalla fine del restauro del corpo centrale della Villa ecco un divorzio tutt’altro che consensuale. Ancor più per il fatto che "alcuni fornitori hanno lamentato di non ricevere pagamenti da mesi. Perfino il teleriscaldamento non è stato pagato, facendo crescere un debito di oltre 100mila euro". La resa dei conti sarà in tribunale. Adesso "l’obiettivo prioritario è poter riaprire al pubblico la Villa". Cosa che il concessionario "non ha provveduto a fare" nemmeno quando il Dpcm del 17 maggio scorso aveva ‘liberato’ dal lockdown tutti i luoghi di cultura. Il 26 novembre il concessionario ha ribadito il recesso unilaterale dal contratto, il 23 dicembre il Consorzio ha inviato la risoluzione per inadempimento del concessionario. Ora manca soltanto la riconsegna delle chiavi del corpo centrale, fissata per venerdì prossimo. Giorno in cui "tutte le utenze - dalla luce al gas - saranno prese in carico dal Consorzio", mentre per gli arredi, "le condizioni proposte dal concessionario erano inaccettabili".
Ma Attilio Navarra, legale rappresentante di Nuova Villa Reale, non ci sta. Perché "nonostante le difficoltà degli ultimi 4 anni, peraltro mai nascoste (perdite per circa 1 milione all’anno, ndr), i servizi essenziali come pulizia, vigilanza e conservazione del bene non sono mai stati interrotti. E fino al 23 dicembre scorso mai nessuno aveva fatto riferimento a delle nostre inadempienze. In Villa Reale, nonostante la nostra diffida dell’ottobre del 2019, abbiamo inaugurato due mostre e portato al ristorante uno chef stellato. Come si fa a parlare di abbandono? Il semplice fatto che in piena coscienza abbiamo deciso di riconsegnare la Villa testimonia ancora una volta la nostra buona fede e il nostro rispetto per un bene pubblico così importante chiuso al pubblico per quasi 100 anni prima del nostro intervento di valorizzazione. Eppure "siamo sempre stati considerati un affittuario ingombrante".