CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Contro le convenzioni sull’amore “Boston Marriage“ al Manzoni

Un gioco di allusioni, stravaganza e paradossi è il filo conduttore della messa in scena del regista Santagati. Maria Paiato e Mariangela Granelli vestono i panni di due dame che si incontrano in un salotto dell’Ottocento.

“Boston Marriage“ di David Mamet sbarca al teatro Manzoni di Monza: domani e sabato alle 21, poi si replica domenica alle 16

“Boston Marriage“ di David Mamet sbarca al teatro Manzoni di Monza: domani e sabato alle 21, poi si replica domenica alle 16

Due amiche un po’ affettate possono essere in realtà due amanti molto affiatate. È l’ammiccante gioco di squadra di Maria Paiato e Mariangela Granelli, due grandi attrici, in scena con “Boston Marriage“ di David Mamet, al teatro Manzoni di Monza, domani e sabato alle 21 e poi replica domenica alle 16.

Siamo negli Stati Uniti, fine Ottocento, un salotto, due dame e una cameriera. Tutto farebbe pensare a una trama convenzionale, un incontro tra amiche un po’ affettate, ma alla forma non corrisponde la sostanza: nella conversazione dal vocabolario ricercato fioccano volgarità e veniamo a sapere che le due sono state un tempo una coppia molto affiatata. L’espressione “Boston Marriage“, infatti, era in uso nel New England a cavallo tra il XIX e il XX secolo per alludere a una convivenza tra donne economicamente indipendenti da uomini. "Viene subito in mente il romanzo The Bostonians di Henry James (1886) – fa notare il regista Giorgio Santagati – nel quale l’autore affronta senza censure il tema dell’omosessualità e dipinge l’affresco di una società in bilico tra valori antiquati e spinte progressiste con particolare attenzione alla condizione femminile". È una produzione del Centro Teatrale Bresciano, Teatro Biondo di Palermo, in accordo con Arcadia & Ricono Ltd Per gentile concessione di A3 Artists Agency. "Protagonista assoluto, insieme alle interpreti, è il linguaggio e, di contro, il non-detto, l’allusione, la stravaganza, il paradosso – continua Santagati – Mamet si diverte a parodiare la prosa ampollosa dell’epoca, ma dietro l’apparente assurdità della superficie si nasconde l’intento ambizioso di rovesciare la realtà attraverso uno scherzo che mira a creare anche un po’ di raffinatissimo scandalo. Maria Paiato e Mariangela Granelli si presentano come proprie funambole della parola e dell’emozione che giocheranno insieme a Ludovica d’Auria questa bizzarra partita all’ultimo sangue per smascherare ogni convenzione riguardo l’Amore".

Dopo la separazione, Anna, la padrona di casa, ha trovato un uomo ricco che la mantiene e vorrebbe ora approfittare della protezione di lui per riprendere con sé Claire, appena arrivata in visita. Ma Claire non è lì per quello; è tornata per ben altri motivi e la riconquista si rivelerà molto più complicata del previsto, con colpi di scena rocamboleschi che coinvolgeranno anche la giovane cameriera, in un crescendo ritmico esilarante, quasi da farsa. Il continuo gioco di facciate diventa la chiave di questa messa in scena che cerca di amplificare la funzione di prestidigitazione dell’opera, che nasconde da un lato per rivelare dall’altro: un set di un film o di una serie dove la finzione sembra essere l’unico modo per dire la verità. Per informazioni e biglietti sul sito: www.teatromanzonimonza.it. Biglietto intero in galleria 17 euro, in balconata a 27 e in platea 30 euro. Ridotti da 13 a 26 euro per aventi diritto.