DARIO CRIPPA
Cronaca

Corrado Semeraro, dimenticato due volte: il corpo ritrovato dopo 45 giorni e ancora non c’è stata autopsia

Semeraro scomparve da casa il 12 marzo, il cadavere fu scoperto dietro un guard rail il 27 aprile. L’ipotesi, travolto da un pirata. Il fratello: vogliamo solo avere risposte e dargli un funerale

Le forze dell’ordine a Sovico, dove è stato trovato il corpo lungo la Povinciale, nel riquadro Corrado Semeraro

Le forze dell’ordine a Sovico, dove è stato trovato il corpo lungo la Povinciale, nel riquadro Corrado Semeraro

Macherio (Monza e Brianza) – Una fine triste. Corrado Semeraro, cameriere scomparso oltre 4 mesi fa, è morto, ma il corpo giace ancora in una camera mortuaria all’obitorio di Milano. Dal 27 aprile. E la sua famiglia non può darsi pace. Una madre anziana, tre fratelli, un figlio di 14 anni. Tutto comincia quando il cameriere di 55 anni scompare dalla sua casa di Macherio il 12 marzo scorso. Partono le ricerche, la denuncia di scomparsa, arrivano anche le telecamere di “Chi l’ha visto?”. Corrado Semeraro è un uomo in difficoltà. Separato, un figlio che non vive con lui, Corrado sta da solo: è molto apprezzato nel suo lavoro, al ristorante in cui lavora solo parole buone. Ma da qualche tempo non è più lo stesso, fatica a ricordare le cose, tanto che ha tappezzato la sua abitazione di biglietti in cui appunta anche le cose da rammentare: farsi la barba, mangiare.

È anche per questo che a dicembre chiede e ottiene dai suoi datori di lavoro un periodo di riposo, ma il 12 marzo svanisce: esce di casa lasciando le porta aperta e le luci accese, arriva ad Albiate e parcheggia nei pressi di una palestra. Le telecamere lo riprendono in un lungo andirivieni, mentre si aggira sperduto avanti e indietro, il cappuccio in testa. Poi, alle 23, viene di nuovo immortalato da solo in una stradina dietro la palestra, mentre si avvia a piedi verso il Ponte di Albiate. Rischiando di farsi investire, le videocamere riprendono anche un’auto che gli transita a fianco suonando il clacson. Quarantacinque giorni più tardi, alcuni giardinieri che stanno sfoltendo le piante a Sovico lungo la strada provinciale notano qualcosa fra i cespugli dall’altra parte del guardrail. È un cadavere. In tasca ha la tessera sanitaria di Corrado Semeraro.

Le condizioni del cadavere, in avanzato stato di decomposizione, rendono difficile il riconoscimento, ma gli abiti sono molto simili ai suoi. L’ipotesi è che sia stato investito da un’auto che lo ha scaraventato dall’altra parte del guardrail. A 300 metri da casa. Il riconoscimento ufficiale arriva ai primi di maggio, quando alla sorella viene mostrato il cadavere. Gli ultimi dubbi sono tolti dall’arcata dentaria. Ma le indagini dei carabinieri proseguono. E il cadavere rimane in obitorio, in attesa dell’autopsia. "Non è ancora stata fatta - risponde il fratello Adriano -: non abbiamo notizie". Non vuole fare polemiche, ma è tutt’altro che soddisfatto: "Attendiamo, ipotesi non ce ne sentiamo di farne, ma vorremmo capire come sono andate le cose. E poi fargli il funerale". La pista più logica è sempre quella che Corrado Semeraro sia stato urtato da una macchina in corsa. Era buio. Il problema è che quell’auto non si è fermata, l’ha fatta franca. Un caso di pirateria della strada.