
Corrado Comunale, 47 anni, con i suoi cani, su cui sperimenta per primo le pratiche
Villasanta (Monza e Brianza) - Che le persone traessero beneficio dai suoi trattamenti era cosa risaputa. Ma che cosa sarebbe successo quando i trattamenti li faceva al suo adorato cane era una scommessa. Che ha vinto. Perché, alla fine, il risultato ero lo stesso, oltre a quel rapporto straordinario e di empatia che si consolidava tra proprietario e cane. A quel punto la scelta di andare oltre e di provare a declinare ai pazienti a quattro zampe quei trattamenti che ogni giorno faceva alle persone.
Nasce così l’approccio del villasantese Corrado Comunale 47 anni che – oltre a essere un operatore sanitario dell’area riabilitativa, osteopata e istruttore accademico e ospedaliero in Italia e all’estero di discipline riabilitative in ambito umano – ha affinato la passione per il suo lavoro anche nel mondo della cinofilia. Grande amante dei cani, qualche anno fa ha iniziato a praticare l’attività sulla sua Lamù, una dolcissima pitbull che oggi ha 6 anni. Poi la famiglia si è allargata e gli stessi trattamenti e le stesse coccole sono arrivate anche per Leon (pitbull di 2 anni e mezzo) e per Hel (meticcia di 4 anni).
Guai a chiamarlo osteopata dei cani: lui, e le persone che forma, sono operatori di tecniche osteopatiche in ambito cinofilo. "Non ho inventato nulla, è una disciplina che esiste da anni, ma nel mio piccolo ho voluto codificarla - spiega -. Una precisazione fondamentale. Quella che pratico e che insegno è un’attività che si svolge anche in stretta collaborazione con il veterinario, quindi su due filoni: uno del wellness, e l’altro con finalità terapeutica su diagnosi, indicazione e prescrizione del medico veterinario. Insomma, non tanto lontano da come esercito in campo umano, fatta eccezione che, in questo caso, l’eventuale approccio riabilitativo è riservato allo specialista veterinario e l’operatore garantirà continuità. Potremmo chiamarla ‘raffinazione’.
L’attività ha tre orientamenti: quella di conservazione nei cani e più in generale negli animali anziani; di prevenzione rivolta soprattutto a quelli giovani ma adatta a tutti; e legata alle performance nei cani che svolgono attività sportiva o che si muovono molto. L’obiettivo, in tutti e tre i casi, è garantire salute e benessere ai nostri amici a quattro zampe, in tutte le fasi della loro vita". Con un occhio di particolare attenzione e sensibilità nei confronti dei cani che iniziano a invecchiare. Lui che per professione lavora in una Rsa della Brianza conosce bene gli effetti positivi dei trattamenti nelle patologie degenerative. "Per esempio nei cani anziani, così come nelle persone avanti con l’età, il tecnico aiuta nel trattamento dei problemi osteoarticolari".
Il cane, in questo caso, non si sdraia sul lettino. "Per lui deve essere come un momento di gioco, un momento che lo fa star bene. Naturalmente se è di taglia piccola riesco a prenderlo in braccio e inizio a trattarlo: muscoli, scheletro e nel frattempo gli parlo e lo metto a suo agio. Invece in un cane come il mio Leon è più facile farlo sdraiare sul divano o per terra e poi, sempre giocando, inizio a praticargli i trattamenti dedicati. Il trucco è abituarlo alla manipolazione, sotto forma di gioco, fin da cucciolo. Naturalmente questo è possibile, conoscendo l’anatomia dell’animale che è molto simile a quella dell’uomo, vengono eseguite quelle manovre che lo fanno star bene e rilassare".
Il cane è un paziente molto particolare: non parla e il suo benessere, e comunque il miglioramento che riceve quando viene sottoposto ai trattamenti, lo si vede nella vita di tutti i giorni. "Ancora una volta l’esperienza del cane anziano è quella che calza a pennello. Quando il cane trova giovamento dal trattamento manipolativo lo si nota perché per esempio riesce a camminare più a lungo e non vuole subito tornare a casa. Sente meno dolore e quindi la passeggiata diventa un momento piacevole". Ma la vera sfida è anche per i cosiddetti cani in servizio. "Per esempio quelli delle unità cinofile delle forze dell’ordine. Ho un progetto, in via di ufficializzazione, di trattare anche loro, sempre in movimento, sempre al lavoro e che, come tutti gli atleti (anche a quattro zampe) hanno bisogno di defaticamento e di aiuti quando lo stress diventa pesante".