Dovranno presentarsi il 16 dicembre all’udienza preliminare davanti alla giudice del Tribunale di Monza Silvia Pansini i 9 imputati coinvolti nell’inchiesta sulla corruzione urbanistica al Comune di Usmate Velate. Ormai tutti tornati in libertà, compreso il costruttore Alberto Riva. Era il 29 aprile scorso quando i finanzieri del Comando provinciale di Monza avevano eseguito le ordinanze di custodia cautelare, tre in carcere e sei agli arresti domiciliari, emesse dalla gip Angela Colella su richiesta del pm Carlo Cinque. In carcere erano finiti il funzionario responsabile dell’ufficio tecnico Antonio Colombo e gli imprenditori Galdino Magni e Alberto Riva, mentre agli arresti domiciliari erano andati il “geometra di Silvio Berlusconi“ Francesco Calogero Magnano, gli altri imprenditori Antonella Cantù, Donato Magni e Luigi Roncalli e pure Annabella e Giovanni Beretta, rispettivamente compagna e cognato di Colombo. I reati ipotizzati a vario titolo sono quelli di concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, emissione di fatture per operazioni inesistenti e frode fiscale. Secondo l’accusa, il responsabile del settore territorio e ambiente avrebbe trasformato la destinazione urbanistica, da agricola a produttiva ed edificabile, di alcune aree, con un evidente aumento del loro valore economico. In cambio di tangenti attraverso il pagamento di false fatture a una società dei familiari di Antonio Colombo ma riconducibile al funzionario stesso. Per il costruttore Alberto Riva era poi scattata un’altra ordinanza cautelare in concorso con Antonio Colombo per un cantiere di tre palazzine di 3 piani in via di ultimazione in via Manara. L’intera area è stata sequestrata su ordine del Tribunale di Monza seminando il panico tra le famiglie che hanno già pagato per avere uno dei 24 appartamenti. Sotto sequestro anche la società che ha portato a termine la lottizzazione considerata abusiva e che sarebbe stata eseguita, ritiene la Procura di Monza, "contro lo strumento urbanistico vigente, senza piani attuativi". Sigilli a beni e quote per 12 milioni e mezzo di euro.
Con la conclusione delle indagini il pm ha alleggerito tutte le misure cautelari per gli indagati, compreso Colombo che, solo dopo quasi 4 mesi di carcere, aveva ottenuto gli arresti domiciliari. Nessuna misura cautelare per tutti gli altri, per ultimo anche per l’immobiliarista Alberto Riva, che era tornato ai domiciliari con la seconda ordinanza.
S.T.