REDAZIONE MONZA BRIANZA

Corruzione, l’inchiesta si allarga. Un’altra pratica sotto la lente

Inchiesta su presunta corruzione urbanistica a Usmate Velate: nuovi sviluppi coinvolgono ex responsabile ufficio tecnico e immobiliaristi. Custodia cautelare confermata, attese decisioni su scarcerazioni e dissequestri patrimoniali.

Corruzione, l’inchiesta si allarga. Un’altra pratica sotto la lente

Si allarga l’inchiesta sulla presunta corruzione nell’urbanistica al Comune di Usmate Velate. Sotto la lente del pm della Procura di Monza Carlo Cinque ci sarebbe almeno un’altra pratica sospetta legata all’ex responsabile dell’ufficio tecnico, Antonio Colombo e a qualcun altro degli immobiliaristi coinvolti nelle indagini. Bocche cucite dagli inquirenti su chi possa essere ulteriormente nell’occhio del ciclone giudiziario, ma i nuovi spunti deriverebbero da un approfondimento sui reciproci rapporti. Per questo motivo la Guardia di Finanza è tornata in municipio a Usmate nei giorni scorsi, nuovamente diretta al settore gestito da Colombo. Il funzionario comunale si trova ancora detenuto in carcere, in attesa della decisione dei giudici della libertà sulla sua richiesta di annullare o almeno modificare l’ordinanza di custodia cautelare che lo vede dietro le sbarre dalla fine di aprile. I suoi difensori, gli avvocati Raffaele Della Valle e Donatella Rapetti, hanno discusso l’11 giugno scorso davanti al Tribunale del Riesame di Milano il ricorso in appello per la scarcerazione negata dalla gip monzese Angela Colella. Ma nessun provvedimento è stato finora loro notificato e la lunga attesa solitamente non appare di buon auspicio per la scarcerazione perché, quando i giudici decidono che le richieste difensive sono legittime, si affrettano a dare l’ordine di liberare l’indagato. Come è successo al costruttore Alberto Riva, figlio del sindaco di Vimercate degli anni Settanta Ezio, che subito dopo il ricorso ha ottenuto la scarcerazione e la concessione degli arresti domiciliari e al collega lecchese Luigi Roncalli, che ha potuto lasciare i domiciliari in cambio di una sola interdizione professionale.

Attende ancora di sapere se il Tribunale del Riesame di Milano le revocherà gli arresti domiciliari anche l’immobiliarista Ancilla Cantù, che ha presentato ricorso in appello, discusso dal suo difensore, l’avvocato Ivan Colciago, il 18 giugno. Nessuno degli indagati, invece, finora, è riuscito a ottenere i dissequestri patrimoniali. Roncalli, così come l’ex geometra di Berlusconi, Francesco Calogero Magnano, si sono visti rispondere picche dal Tribunale del Riesame di Monza. Ora il costruttore lecchese, difeso dall’avvocato Davide Steccanella, è tornato alla carica rivolgendosi a pm e gip monzesi per sostenere che "mantenere oggi e ancora dopo tre mesi il sequestro dell’intero capitale di una società che in ogni caso non verrebbe più amministrata dall’indagato, risulta totalmente illegittimo".

S.T.