MARCO GALVANI
Cronaca

Monza, è allarme: "I contagi non scendono: stiamo in guardia"

Meno ricoveri on bastano a far rientrare la preoccupazione, lo dicono i dati del dipartimento di epidemiologia dopo due settimane in giallo

Covid in ospedale

Monza, 12 febbraio 2021 -  «Il virus in giro è ancora tanto, la situazione di allerta deve perdurare. Se ci facciamo illudere dai dati stabili dei contagi e abbassiamo le difese, rischiamo di peggiorare in un attimo". Luca Cavalieri d’Oro è il direttore del Dipartimento di epidemiologia dell’Ats Brianza. 

Quotidianamente, da un anno, monitora l’andamento dei contagi per "cogliere precocemente segnali preoccupanti". E, dice, "oggi, dopo dodici giorni in zona gialla il dato, in un certo senso, è rassicurante". Per spiegare che "il valore dei tamponi positivi è stabile da alcune settimane" fa parlare i numeri: la percentuale di nuove prime positività sul totale dei tamponi effettuati è del 6%, quando nella settimana dal 5 all’11 novembre, durante la seconda ondata che ha travolto e sconvolto la Brianza, il valore era al 23%. Anche sul fronte dei ricoveri negli ospedali "non ci sono criticità, ma occorre avere sempre estrema cautela, è ancora troppo presto per parlare di ottimismo". Perché i dati che delineano la curva dei contagi hanno anche un’altra chiave di lettura oltre a quella più ottimistica. C’è una valutazione più realistica: "Rispetto al calo del numero delle persone ricoverate – spiega Cavalieri d’Oro – siamo stabili nella numerosità dei casi. La media giornaliera è di circa 130 nuovi positivi, ed è così da fine gennaio. Certo, non c’è un incremento, ma vuol dire anche che non stiamo scendendo".

La situazione, insomma, non sta migliorando. Nemmeno per quanto riguarda il numero dei decessi ospedalieri, che restano stabili: nell’ultima settimana la Brianza ha contato 20 morti con un’età media di 80 anni. I nuovi positivi, invece, da ottobre a oggi hanno mediamente 50 anni: in particolare, sul totale dei contagiati il 25% ha meno di 30 anni, un altro quarto è nella fascia tra i 30 e i 50, mentre il rimanente 50% ha superato i 50. A parte le categorie a rischio, queste saranno le ultime persone a essere vaccinate, mentre la prossima settimana partiranno le somministrazioni agli ultra ottantenni, una popolazione che in Brianza conta 68mila anziani. In questi giorni "stiamo lavorando per identificare, tra queste persone, le situazioni e le condizioni di maggiore fragilità per favorire le vaccinazioni a domicilio - spiega l’epidemiologo -. L’obiettivo su cui sono focalizzati i nostri sforzi è di arrivare ad avere una copertura totale".

Ma questo non vuol dire che chi è vaccinato si può considerare invincibile. Innanzitutto perché "dobbiamo lasciare il tempo alla vaccinazione di dare l’immunità", il siero garantisce una copertura soltanto una decina di giorni dopo la seconda dose. Per questo, "a tutti, indistintamente, è sempre utile ricordare l’importanza di indossare la mascherina e di rispettare le misure di cautela individuale e sociale. Ne va della nostra vita".