CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Covid, i dati del San Gerardo Ecco chi si ammala di più

L’archivio Storm dei pazienti monzesi decisivo nella ricerca della Bicocca. Dietro il 20% dei casi fatali alcuni anticorpi impazziti, nuove ipotesi di cura

di Cristina Bertolini

Il super archivio Storm dei pazienti Covid-19, coordinato dall’Università di Milano-Bicocca, in sinergia con l’Asst di Monza, si è rivelato determinante nella scoperta delle cause delle forme più gravi della malattia.

Secondo la ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati su “Science Immunology“, la presenza di anticorpi ‘impazziti‘ (autoanticorpi) azzopperebbe la risposta immunitaria attaccando specifiche proteine essenziali contro il virus: questi autoanticorpi, già presenti nell’organismo prima dell’infezione da SarsCoV2, aumentano di prevalenza dopo i 60 anni e potrebbero essere usati come marcatore per selezionare i pazienti a rischio da vaccinare per primi e da trattare in caso di malattia con anticorpi monoclonali.

Un consorzio internazionale di ricercatori, coordinati dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases, dalla Rockefeller University (New York) e dalla Università di Parigi, ha descritto il ruolo essenziale degli interferoni nella corretta risposta immunitaria alla malattia: chi presenta anticorpi che neutralizzano tali molecole (autoanticorpi) o difetti genetici che ne condizionano l’espressione, tenderà a sviluppare forme particolarmente gravi di malattia. I risultati contribuiscono anche a spiegare la ragione per cui i soggetti di età più avanzata sono più suscettibili alle forme più severe di Covid: gli autoanticorpi che neutralizzano gli interferoni di tipo I aumentano di prevalenza oltre i 60 anni e sono alla base di circa il 20% di tutti i casi fatali di Covid. Il dato importante che emerge dalla ricerca è che la presenza di autoanticorpi precede l’insorgenza di Covid-19.

L’Università di Milano-Bicocca, in sinergia con l’ospedale San Gerardo, ha contribuito in modo sostanziale a questi importanti risultati con il progetto Storm, Studio osservazionale sulla storia naturale dei pazienti ospedalizzati per Sars-Cov-2, un archivio elettronico di dati clinici, diagnostici e terapeutici relativi ai pazienti ricoverati a Monza, coordinato da Paolo Bonfanti, professore di Malattie infettive di Milano-Bicocca.

Fondamentale l’apporto della raccolta del materiale biologico residuo derivante da tamponi e prelievi dei pazienti, coordinata da Andrea Biondi, professore di Pediatria di Milano-Bicocca. "Questi studi sono la prosecuzione di un progetto di ricerca internazionale, iniziato i primi mesi della pandemia – affermano Paolo Bonfanti e Andrea Biondi – volto a studiare le cause alla base dell’estrema multiformità della malattia, da banale infezione asintomatica, a causa di morte rapida. Le ricerche si sono concentrate sulle cause genetiche ed in particolare sul ruolo di alcune proteine prodotte dalle cellule del sistema immunitario, come gli interferoni, che condizionano la risposta favorevole a Covid-19. Queste informazioni potrebbero avere implicazioni terapeutiche molto importanti: anzitutto la ricerca degli anticorpi anti-inteferone potrebbe divenire un test di screening. Quindi i pazienti con autoanticorpi contro l’interferone di tipo I dovrebbero essere vaccinati prioritariamente. E in caso di infezione se non vaccinate dovrebbero essere trattate tempestivamente con anticorpi monoclonali, prima che compaiono sintomi di polmonite da Covid-19".